Se per il Sassuolo viene facile ricordare Demiral, Boga e Scamacca (peraltro tutti e tre passati anche a Bergamo) ma anche Locatelli e Frattesi, l’Atalanta affari d’oro li ha fatti negli ultimi anni cedendo bene gente come Kessié, Barrow, Freuler, Gosens, sempre Boga e, buon ultimo, Hojlund, mister 85 milioni, finito al Manchester United. Se poi si parla di ragazzi come Raspadori o Scalvini, entra in gioco anche il settore giovanile. A livello di vivai, il Sassuolo ha in qualche modo visto in quello atalantino un modello virtuoso, mutuandone alcuni aspetti di gestione. Tradizionalmente generoso e vincente quello dell’Atalanta, ora ha iniziato a produrre talenti e inserirsi negli albi d’oro di vari tornei quello del Sassuolo. Non a caso i neroverdi hanno vinto tre volte la Viareggio Cup dal 2017 a oggi. I nerazzurri, tuttavia, in questo 2023 hanno compiuto un passo ulteriore, iscrivendo l’Under 23 alla Serie C, secondo club a farlo dopo l’esperienza della Juventus Next Gen. Sarà così anche da queste parti, in futuro? C’è poi la questione dello stadio ad accomunare ulteriormente i due club. Per quanto vi siano differenze formali sostanziali (il Città del Tricolore è di proprietà Mapei, che lo ha anche ribattezzato così, l’Atleti Azzurri d’Italia, con Gewiss a detenere i naming rights, della stessa Atalanta), stiamo parlando in entrambi i casi di impianti non più comunali, una rarità in Serie A – lo Juventus Stadium di Torino, Udine, Frosinone –. Lo stadio di Bergamo è stato oggetto, recentemente, di una significativa ristrutturazione, mentre quello di Reggio può contare su lavori periodici che ne mantengono la funzionalità e la modernità di ambienti e spazi