Savoldi da Bergamo: "Serie A? Giusto fermare"
Giuseppe Savoldi, ex attaccante dell'ATALANTA, ai microfoni del Corriere di Bologna ha raccontato come vive l'emergenza Coronavirus dalla provincia di Bergamo, una delle zone più colpite in assoluto dalla pandemia: "Sono nella mia casa di Ponteranica, io e mia moglie siamo chiusi qui dentro da quasi due mesi: mia figlia fa la spesa per noi e ce la lascia sul pianerottolo, osserviamo le regole e ci teniamo informati su cosa sta avvenendo qui. Qui è un disastro, da settimane. C’è un silenzio spettrale, rotto solo dalle sirene delle ambulanze o dal rumore dell’elicottero del pronto soccorso. E non le dico quanti amici o conoscenti non ci sono più: prima del virus avevo iniziato a scrivere filastrocche per i miei nipotini, in questo periodo drammatico le mie poesie parlano soprattutto di loro, gli amici e i parenti scomparsi. È la dura realtà, ma noi non demordiamo".
L'ex bomber si è soffermato anche sulla possibile ripresa del campionato in un momento in cui è complicato parlare di sport: "È difficile dirlo per noi che viviamo di calcio, ma è stato giusto interrompere il campionato. E per ripartire, anche se darebbe un segnale di ripresa, bisogna aspettare che tutto torni alla normalità. Ho apprezzato molto che i calciatori di alcuni club si siano tagliati lo stipendio: spero che questi soldi vadano alle persone che si stanno sacrificando in questo momento".
fonte tmw.com