Il senso di Spalletti per la Nazionale è un gruppo ristretto con convocazioni mirate e non allargate, che prevede l’inserimento graduale e non forzato dei giovani migliori e il perfezionamento dell’addestramento tattico assegnando compiti a casa agli azzurri. Soprattutto, coltivare quanto e più possibile il senso di appartenenza.

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I prossimi da convocare
La filosofia è chiara. Un gruppo ristretto, ma allargato a quelli che stanno dietro le quinte. Il nuovo c.t. ha un’idea in testa: ridurre il numero dei convocati, sino a 25-26 «perché è più difficile mandare un giocatore in tribuna che non chiamarlo». Ma bisogna fare i conti con gli infortuni. Tra Macedonia e Ucraina ha perso 5 potenziali titolari. Da qui l’idea di restringere la lista, ma pre allertare sette-otto elementi che all’occorrenza potrebbero venire in soccorso della Nazionale. Ne parlerà nei prossimi giorni con il presidente Gravina. In Nazionale arriveranno presto Buongiorno, Berardi e Scamacca, anche Kean se troverà continuità nella Juventus. I giovani, invece, saranno inseriti con calma, magari uno per volta: nel mirino Udogie del Tottenham, Ricci del Torino e Casadei del Leicester. Tanti però quelli sotto osservazione. Spalletti e Viscidi, il coordinatore delle Under azzurre, lavoreranno a stretto contatto. Dopo l’Europeo il rinnovamento sarà più corposo.

 

fonte corriere.it