10/10/2020 | 19.30
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Scandagliando un amore. By ReMo

Cupido gioca con una farfalla di Antoine-Denis Chaudet, podcast di storia dell'arteCredo che un poco tutti, ad avvenuta maturazione dei semi che Cupido va spargendo, ci si ritrovi

innamorati e ben felici di esserlo, al punto che introspezioni ulteriori, perdano il senso e motivo della sussistenza.

Ce ne stiamo beati, nella nuova situazione di benessere, spesso deliberatamente inconsapevoli del perché e del per come, ci sia capitata addosso tanta positività.

In questa sede analizziamo l’amore, esteso al massimo grado, per dimensione ed entità del nutrito novero di innamorati, cercando di focalizzare le ragioni costituenti di uno charme, che ci ha presi, appassionandoci sempre di più, in chiave ed ottica atalantina.

Le ragioni immediate balzano immediatamente all’attenzione di tutti, anche di chi è superficiale

ed approssimativo: la sorpresa, lo spettacolo e la continuità.

I sincronismi che regolano le cadenze del gioco, l’applicazione e la determinazione che pervadono le spettacolari giocate, entusiasmano ed appassionano, attribuendo i meriti al mister, a questo od a quel giocatore, ma tenendo presente che, questa aggiudicazione di meriti, li coinvolge tutti insieme, indistintamente: nessuno escluso.

Ragioni e fatti che spostano l’attenzione sulla valenza globale di una squadra.

La cosa presuppone una disamina assai più complessa, tenendo conto che l’Atalanta raccoglie in un unico crogiolo, persone di nazionalità ed indole diverse, ad integrare la normale difficoltà di poter trasporre, in tutti, un’unica visione delle cose, e questo a partire dalla condivisioni di base.

Individui di carattere e di spiccata personalità debbono confluire in una determinata filosofia di vita,

magari non facile da seguire ed in contrasto con la propria visione personale.

Tutto questo si articola e si sviluppa nel cosiddetto ambito dello spogliatoio, un istituto preposto alla

formazione delle caratteristiche mentali e fisiche che sono l’anticamera del gioco che si svilupperà sul campo.

Spesso, questo ambiente, è stato deposito di veleni che hanno letteralmente affondato squadre, il cui organico potenziale, avrebbe dovuto annientare le avversarie, riuscendo invece a completare in toto,

il proprio autoaffondamento.

Non con questo escludo che diatribe e problematiche siano esistite anche nel nostro caso, ma sta di fatto che, volontà ed intelligenza, abbiamo reso la squadra coesa ed unita, esattamente come la resa

sul campo, con possibili sbavature che rientrano automaticamente, non appena si manifestino.

Le notizie trapelate ieri, ad avvenuto e completo rientro delle stesse, raccontano come il grado di

effervescenza dello stesso Gasp, in opposizione alla determinazione del Papu, si siano , dapprima scontrate, ma poi incontrate in chiave di risoluta positività.

Niente di straordinario, perchè tutti coloro che mi leggono, sanno come gli equilibri e la pace familiare trovino spesso la concordia in confronti aperti e determinati, che, sorretti da una mente illuminata, trovano la giusta composizione.

Un motivo in più che arricchisce l’apprezzamento e la considerazione di un gruppo, non costituito

da generali e insussistenti subalterni, ma da persone che non rinunciano alla propria personalità

ed alle proprie visioni personali, ma sono disponibili al sano confronto, al fine di comporre giuste

determinazioni, atte a garantire il sovrano interesse comune.

Sarebbe avvilente pensare ad un despota che diviene aguzzino dei propri subalterni e comunque, sarebbe inattendibile il grado di armonica coesione che armonizza il comportamento della squadra.

Le più grandi orchestre sinfoniche sono costituite da strumentisti di grande professionalità, capaci

di trarre il meglio dal proprio strumento, ma tutti ne subordinano da dipendenza alla direzione del maestro che ne coordina, suoni, armonie e risultanze, per la soddisfazione completa dell’auditorio.

Una grande squadra si scompone in vari concertisti, ma ognuno di loro si fonde nell’unione dei

loro sforzi e delle singole abilità, in un sublime concerto.

Non ci resta che applaudire alla loro capacità di sacrificare al bene comune, ogni loro energia, volta

a minimizzare ogni singolo sforzo, esaltando capacità ed armonia di un gruppo,che continueremo a

seguire e spronare, con tato amore, passione e riconoscenza.

L’Atalanta è il vero Hi Fi del gioco del calcio.

 

ReMo

 

 

 
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