06/08/2020 | 21.20
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Scintille di una rivoluzione - by Renato

La presa della Bastiglia e la Révolution Française - Periodico DailySi chiude un campionato lungo, tribolato e indimenticabile. Il forzato intervallo che lo ha interrotto è una spina che ha colpito tutto il mondo, con risvolti ancora irrisolti ed imprevedibili, segnando amaramente la nostra fragilità e, purtroppo, anche la nostra superficialità. Alla fine ci restano, unitamente ai rimpianti, anche le soddisfazioni di un percorso che ha portato la dea atalantina ad inanellare records e prestigio. Soddisfatti del piazzamento raggiunto e della CL riconfermata, per la prossima stagione, ci apprestiamo ad affrontare i quarti dell'edizione CL in corso, riprendendo fiato e serenità. Il pensiero va a Jojo, che accompagnerà i compagni con l'affetto, in attesa di ricongiungersi al gruppo. La vincitrice dello scudetto, non ha brillato od entusiasmato ed il primato non è mai apparso in grave precarietà. Alle sue spalle, una pattuglia di contendenti, si è distinta più per gli atteggiamenti di supponenza che per la reale prelazione sul titolo, nello spettrale contesto di partite disputate senza la presenza del pubblico. Inutili le scenografie e le sonorità improvvisate per simularne la presenza davanti ai teleschermi: il dodicesimo giocatore è un elemento che si è confermato indispensabile e insostituibile. A compensarne l'assenza, taluni personaggi, hanno tentato di imporsi quali fulcri del pubblico interesse, chi auspicando la ripresa del campionato interrotto, chi caldeggiandone la sospensione, sempre, evidentemente in logica esclusiva di personale tornaconto e mai per rispetto della soluzione più equa. I momenti di gloria alterna delle concorrenti al primato, hanno indotto i responsabili a siparietti di dubbio gusto ed attendibilità, che, peraltro, sono ancora in auge sulla sponda dei nerazzurri milanesi. Personaggi di discutibile serietà e valore, vergognosamente retribuiti, danno sfoggio della loro poca virtù, incorrendo in lagnose contestazioni che, irrazionalmente accettate, hanno portato diverse titolate sull'orlo del collasso gestionale. Eppure, a dispetto della realtà, si ingegnano ad elaborare i programmi di miglioramento, leggesi maggior indebitamento, in aperto contrasto con le disposizioni e le grida, che predicano rigore ed equilibrio amministrativo. La legge è quasi uguale per tutti, ma ancor meno per le piccole società, quali la nostra, che si sono viste turlupinate dagli emissari della classe arbitrale, perdendo in maniera inequivoca, coppe od incontri, il cui risultati sono stati difformi da quelli fondati su di una equilibrata conduzione. Vedere osannati personaggi che ci hanno pesantemente danneggiati e gratificati di magliette sociali di prestigio, stante il loro passaggio allo stato di quiescenza, risulta patetico. Nella verosimile possibilità che, segua, in tempi successivi, un dorato ingaggio per sedersi ad uno scranno delle precitate '.grandi'. Anch'io, personalmente. ho goduto di queste uscite, allineandomi al motto, scolpito sulla targa di una nave da diporto, che recitava :' Tutti i visitatori mi portano gioia: qualcuno arrivando, altri andandosene'. Riprendo una considerazione già espressa, per il commiato dell'arbitro Giacomelli, i cui infausti arbitraggi, nei nostri confronti, hanno inizio posteriormente ad una sospensione comminatagli, a seguito di un discutibile vantaggio, accordatoci, di cui si è lagnato il Napoli. Considero tale conversione quale conseguenza di un fuoco amico, che lo ha indotto a mutati atteggiamenti, relegandolo a vittima del sistema. La sua uscita gli risparmia ulteriori magre professionali e lo libera da perniciosi tarli mentali. Il teatrino si è diviso ruoli ed amenità su vari fronti, ripartendoli tra presidenti, responsabili tecnici, sempre con indotti estremi, al limite tra il guitto e l'irreale: una summa di umanità varia, sfociante nel becero. La regale Torino non ci ha risparmiato un'uscita, peraltro stigmatizzata da tutta la stampa allineata ai principi della logica, del diritto e del buon senso. Sempre in funzione di 'investimenti societari', che alle prospettive di successo sportivo allineano svuotamenti dei fondi sociali, il presidente zebrato, ha concepito progetti in grado di rimpinguare le casse delle società più prestigiose, naturalmente dopo la sua, ipotizzando la costituzione di una lega europea,, da cui, ovviamente l'Atalanta sarebbe esclusa., in grado di apportare grandi capitali alle rispettive casse. Dato che, come da cosa nasce cosa, dal gran mal di ventre derivano poderose escrezioni, il discendente della stirpe ovina, ha sentenziato quale scandalo, che alla CL partecipi una popolare Atalanta, a scapito di una nobilissima Roma. Una argomentazione di questo tipo deve essere stata una delle scintille che ha dato fuoco ai moti francesi del 1789. Niente di nuovo sotto il sole significa che, mai e poi mai, il mondo potrà essere sgombrato dai propalatori di puttanate: anche nel contesto di un semplice campionato di calcio.

 
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