Scusate il disturbo
Mentre molti di noi sono ancora in ferie gia' le redazioni sportive di ogni media si stanno affannando per presentarsi al meglio in occasione della riapertura del campionato domenica prossima 21 agosto.
Per non dire che, per lo stesso motivo, molti tra noi tifosi non saranno allo stadio in occasione dell'apertura contro la Lazio per godersi ancora qualche giorno di fine sabbia di mare o di fresca frasca montana e per nulla segnati dal rimorso di non poter vedere la prima Dea in edizione 2016 - 2017.
I giochi tra i potenti del calcio stanno portando indietro ogni anno, in quanto a calendario, il debutto di ogni nuova edizione del campionato. Non sono poi passati moltissimi anni da quando la prima giornata di campionato coincideva con la seconda, se non la terza settimana di settembre. In un certo qual senso, anche se per motivi totalmente diversi, e' lo stesso destino subito dall'inizio della scuola dell'obbligo, una volta fissata tassativamente per il 1 ottobre e ormai da molti anni anticipata a meta' settembre, piu' o meno.
A nostro parere un inizio cosi' anticipato non incontra del tutto gli impegni della gente e i suoi ritmi stagionali. Ma, diciamocela tutta, è fatta apposta, una volta ancora, per incontrare piuttosto le abitudini del cliente televisivo e multimediale, lo sappiamo tutti.
Strategie consumistiche che sembrano calibrate a puntino e che rivelano invece fiaschi commerciali clamorosi come il profondo deficit nel quale e' sprofondata Mediaset Premium per la montagna di soldi investita in un esclusiva della Champions League che, se da una parte ha cominciato a vietare le partite in chiaro delle maggiori squadre italiane, dall'altra si e' rivelata un disastro visto che gli introiti si sono rivelati molto inferiori alle aspettative.
In merito alla televisione come non segnalare, inoltre, che le notizie del calcio in tv vertono ormai sulle solite 6/7 maggiori squadre italiane. Un abitante di Marte sceso sulla Terra si stupirebbe non poco a sapere che il campionato italiano e' composto di 20 squadre piuttosto che da 6/8 visto che in TV passano notizie ed immagini sempre e solo di queste seconde. Persino alcuni elenchi, come il borsino del mercato o la situazione della squadra citano oramai soltanto i magna-magna team e non tutta l'intera massima lega italiana.
E noi Atalanta e Atalantini? c'è il nostro microcosmo (per citare un noto giornalista locale) da coltivare e tenere vivo, alla faccia un po' di tutti e spetta a noi tifosi farlo.
Forse è meglio cosi', di certo non in condizioni di "par condicio" ma la societa' italiana è attraversata da disparità e ingiustizie che fanno sparire quelle legate al calcio stesso. Che, come disse qualcuno, "è la piu' seria tra le cose frivole di cui discutere"
Per non dire che, per lo stesso motivo, molti tra noi tifosi non saranno allo stadio in occasione dell'apertura contro la Lazio per godersi ancora qualche giorno di fine sabbia di mare o di fresca frasca montana e per nulla segnati dal rimorso di non poter vedere la prima Dea in edizione 2016 - 2017.
I giochi tra i potenti del calcio stanno portando indietro ogni anno, in quanto a calendario, il debutto di ogni nuova edizione del campionato. Non sono poi passati moltissimi anni da quando la prima giornata di campionato coincideva con la seconda, se non la terza settimana di settembre. In un certo qual senso, anche se per motivi totalmente diversi, e' lo stesso destino subito dall'inizio della scuola dell'obbligo, una volta fissata tassativamente per il 1 ottobre e ormai da molti anni anticipata a meta' settembre, piu' o meno.
A nostro parere un inizio cosi' anticipato non incontra del tutto gli impegni della gente e i suoi ritmi stagionali. Ma, diciamocela tutta, è fatta apposta, una volta ancora, per incontrare piuttosto le abitudini del cliente televisivo e multimediale, lo sappiamo tutti.
Strategie consumistiche che sembrano calibrate a puntino e che rivelano invece fiaschi commerciali clamorosi come il profondo deficit nel quale e' sprofondata Mediaset Premium per la montagna di soldi investita in un esclusiva della Champions League che, se da una parte ha cominciato a vietare le partite in chiaro delle maggiori squadre italiane, dall'altra si e' rivelata un disastro visto che gli introiti si sono rivelati molto inferiori alle aspettative.
In merito alla televisione come non segnalare, inoltre, che le notizie del calcio in tv vertono ormai sulle solite 6/7 maggiori squadre italiane. Un abitante di Marte sceso sulla Terra si stupirebbe non poco a sapere che il campionato italiano e' composto di 20 squadre piuttosto che da 6/8 visto che in TV passano notizie ed immagini sempre e solo di queste seconde. Persino alcuni elenchi, come il borsino del mercato o la situazione della squadra citano oramai soltanto i magna-magna team e non tutta l'intera massima lega italiana.
E noi Atalanta e Atalantini? c'è il nostro microcosmo (per citare un noto giornalista locale) da coltivare e tenere vivo, alla faccia un po' di tutti e spetta a noi tifosi farlo.
Forse è meglio cosi', di certo non in condizioni di "par condicio" ma la societa' italiana è attraversata da disparità e ingiustizie che fanno sparire quelle legate al calcio stesso. Che, come disse qualcuno, "è la piu' seria tra le cose frivole di cui discutere"
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