18/02/2022 | 16.00
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Se Atene piange, Bergamo sorride: al Pireo con la giusta.. filosofia - by Albo

Altro che sirtaki: a Bergamo è la squadra di Atene a ballare la rumba calcistica del maestro Gasperini, anche se ancora una volta non sono mancati brividi, cali di concentrazione lo spauracchio che la serata potesse finire in un dramma sportivo.

Per fortuna però le partite possono essere rivoltate nell’arco dei 90’, e questa volta non sono serviti colpi di teatro o scelte da scacchista professionista a Gasp per sovvertire la sorte della Dea.

Due semplici ma doverosi cambi: fuori un involuto Pessina e un acciaccato Muriel per la freschezza e la qualità di Koopmeiners e Boga.

Se vogliamo restare in tema teatrale tanto caro agli ellenici, il vero deus ex machina del match però si è rivelato Djimsiti, eroe di giornata che avrà sentito aria di derby balcanico, date le sue origini albanesi. O forse si è trattato del semplice “uomo giusto al momento giusto”, ma sinceramente a differenza dei greci, in quei due minuti nessuno al Gewiss e a casa ha pensato al destino, ma alla volontà ferrea dei ragazzi di portare a casa un risultato importante, soprattutto in chiave psicologica.

 

CAMBIARE (I)DEA- Lo scontro tra divinità al momento se lo aggiudica l’Atalanta, che senza troppi fronzoli o con chissà quali filosofie. Un gioco fluido, semplice, intenso, come piace agli esteti del calcio, forse non ancora al 100% il copione che la squadra è abituata a recitare, ma comunque efficace, e viste le premesse, tanto basta, ma non avanza.

Platone diceva che le cose non sono altro che copie sensibili delle idee. Ecco, forse proprio la partita di ieri conferma la sua teoria, e a sua volta dimostra come cambiare la propria idea tecnica-tattica (o in questo caso scelte iniziali)  non è mai un male, ma cambiare questa Dea neanche il destino potrà farlo, perché a Bergamo da anni lo stiamo continuamente riscrivendo a nostro piacimento. Con buona pace degli ateniesi, sia chiaro, alle tragedie preferiamo di gran lunga la commedia all’italiana, dove alla fine si ride sempre e c’è il finale felice.

 

Albo

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