Sei grande, grande, grande, come Evergrande tu
Da Atalanta, Fubal e dintorni rivista di ATA
Si sta avvicinando un gigantesco crac nel mondo finanziario cinese, con conseguenze sull’intero globo finanziario mondiale. È di questi giorni infatti la notizia che il gruppo Evergrande sia vicino al collasso finanziario.
Evergrande è un colosso immobiliare cinese, che ha debiti per la modica cifra di circa 305 miliardi di dollari. Non ha più liquidità e non ha pagato una recente scadenza di pagamento pari alla somma di 84 miliardi di interessi obbligazionari. Un eventuale crac finanziario di questa immobiliare rischierebbe di trascinare nel baratro le principali banche cinesi creditrici e di riflesso di contagiare l’intero sistema finanziario di una delle più grandi economie mondiali.
Cosa c’entra questo con il calcio? Nulla, se non fosse che la proprietà di una delle principali squadre italiane (Inter, in mano alla famiglia Suning) abbia negli ultimi anni anticipato ad Evergrande qualcosa come 2,6 miliardi di euro, sottoscrivendo azioni appunto di questa società vicina al default finanziario. Azioni che ora valgono come carta straccia o poco di più.
È inoltre di alcune settimane fa l’imposizione da parte della Corte di giustizia di Hong Kong di imporre a Suning di onorare un debito contratto nel paese del Sol Levante pari a 250 milioni di euro. In pratica, debiti in patria e finanziamenti sempre in patria, andati in fumo per miliardi di euro.
Per fare un esempio, è come se un imprenditore di una piccola media impresa bergamasca, avesse deciso di investire tantissimi soldi comperando azioni di un’azienda che ultimamente si sta avvicinando al fallimento. E parallelamente per fare degli investimenti necessari per sviluppare la sua piccola media azienda, l’imprenditore orobico avesse contratto debiti per comprare macchinari e quant’altro necessario per far crescere il fatturato della sua impresa familiare. Di colpo, quanto investito non varrebbe più nulla, e chi ti ha prestato i soldi, esigerebbe indietro il suo credito.
Domanda: come farebbe ad uscirne il laborioso imprenditore bergamasco? Probabilmente si avvicinerebbe suo malgrado al fallimento della sua azienda, lasciando nello sconforto, dipendenti e decine e decine di famiglie. E sicuramente non troverebbe più nessun cliente disposto a lavorare con lui.
Ora, non vogliamo preannunciare scenari catastrofici che speriamo non si avverino mai, ma un eventuale crac di Evergrande non sarebbe poi tanto diverso da quello che colpì nel 2008 l’americana Lehman Brothers e che travolse il mondo intero. La Cina è lontana, ma poi nemmeno troppo più distante di quanto non lo fosse l’America di Lehman Brother.
Rimettendoci nei panni di umili tifosi di calcio ed amanti dell’Atalanta, ci sentiremmo di sconsigliare a chiunque di fare affari con una società di calcio, invischiata fino al collo con società sull’orlo del collasso finanziario.
fonte Atalanta, Fubal e dintorni rivista di ATA
By marcodalmen