16/06/2025 | 09.09
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Serie A, esonerare serve? Quanto cambia la media punti con un nuovo allenatore


Quanto incide un cambio di panchina a stagione in corso? Tutti i numeri delle ultime stagioni.

Settantadue cambi di panchina in sette stagioni di Serie A, dal 2018/19 al 2024/25: questo il bilancio di un fenomeno che da anni divide tifosi, dirigenti e addetti ai lavori. Ma al di là delle impressioni e delle sensazioni, quanto incide davvero l’esonero di un allenatore sui risultati di una squadra?

I numeri parlano chiaro: nel 75% dei casi (54 su 72) chi ha preso il posto dell’esonerato ha migliorato la media punti a partita. Solo una volta il rendimento è rimasto identico — accadde al Chievo nella stagione 2018/19, con D’Anna e Ventura appaiati a una desolante media di 0,25 punti — mentre in 17 occasioni (23%) il cambio si è rivelato peggiorativo. Insomma, tre volte su quattro cambiare guida tecnica porta beneficio, almeno nei numeri.

Il caso più eclatante di successo resta quello di Tudor, che nel 2021/22 prese in mano il Verona dopo l’esperienza disastrosa di Di Francesco: sotto la sua gestione la media punti schizzò da 0 a 1,51, trasformando la squadra da fanalino di coda a protagonista del campionato. All’opposto, l’esempio peggiore è quello di Juric, che nel 2018/19 non riuscì a dare una svolta al Genoa dopo Ballardini, peggiorando di 1,29 la media punti.

Nella stagione appena conclusa, i cambi sono stati nove: sette hanno prodotto un miglioramento mentre solo due un peggioramento, entrambi curiosamente legati al Monza, con il doppio avvicendamento tra Bocchetti e Nesta che non ha dato i frutti sperati. Il colpo grosso l’ha messo a segno Ranieri alla Roma, che ha migliorato la media giallorossa di 0,9 punti a partita dopo l’arrivo al posto di Juric con una clamorosa rimonta e il miglior rendimento di tutta la Serie A nel girone di ritorno.

Il dato complessivo delle sette stagioni è rivelatore: gli allenatori esonerati viaggiavano a una media di 0,93 punti a partita, mentre i subentrati hanno alzato l’asticella a 1,15.

Una differenza apparentemente contenuta — 0,22 punti a gara — ma che proiettata su un campionato intero fa quasi tutta la differenza del mondo: significa passare da 35 a 44 punti, ovvero dalla zona retrocessione a una salvezza tranquilla.

fonte calcioefinanza.it


By marcodalmen
8 commenti
snake1907
16 Giugno 2025 | 12.40

Potrebbe anche solo trattarsi del fenomeno della regressione verso la media: se qualcuno sta facendo troppo cagare (ma anche troppo bene) alla lunga tornerà sempre ad avvicinarsi a numeri più "normali". In sostanza anche con lo stesso allenatore alla lunga si potrebbe tendere a fare meglio rispetto ad un periodaccio trascorso, ma senza la controprova non si saprà mai

Tony1907_74
16 Giugno 2025 | 10.18

Dipende, ad esempio per la Roma passare da De Rossi a Juric è stato peggio, passare da Juric a Ranieri è stato meglio. Vallo a sapere.

Nemesis68
16 Giugno 2025 | 10.13

Chiaro che ci sono casi assai diversi tra loro e non esista una risposta "tipo", ma un'analisi statistica fatta su un campione significativo qualcosa dice sempre, quindi 75% è più di una tendenza anche se non è una sentenza. Per un'analisi più "mirata" andrebbero eliminati i confronti con permanenze troppi brevi (esempio tre/quattro giornate) perchè potrebbero dare dati ovviamente falsati (se esonero l'allenatore dopo le prime tre perchè le perde, ovvio che chi arriva non potrà che fare meglio, ma è altrettanto ovvio che non avrebbe potuto che migliorare anche l'esonerato se tenuto ancora sulla panchina, il tutto senza scomodare il caso del primo anno del Gasp a Bergamo).

Oiggaiv
16 Giugno 2025 | 09.56

🦉 🦋 🦚

dagliStates
16 Giugno 2025 | 09.16


amigosincero

In risposta a: dagliStates

16 Giugno 2025 | 09.41

In forma subliminale stiamo già pensando a esoneri e affini...

billyguari

In risposta a: amigosincero

16 Giugno 2025 | 10.39

...azz...amico, dici?

billyguari

In risposta a: billyguari

16 Giugno 2025 | 10.39

Amigo