Cresce il numero di club di Serie A che ora puntano a non ripartire. Lo riporta l’edizione odierna di Repubblica, che fa il punto sulla situazione del campionato, dopo gli scontri delle ultime settimane.
Molto ruota intorno alla prospettiva di non poter pagare più i calciatori fino a fine stagione. Così, l’ipotesi di chiudere qui la stagione diventa sempre più appetibile per diverse società. Anche perché chi rischiava la retrocessione potrebbe salvarsi, le prime quattro sarebbero praticamente sicure di andare in Champions, in caso di congelamento della classifica. Probabilmente non a caso, tra i club che vogliono a tornare a giocare ci sono Lazio e Napoli, la prima con l’obiettivo scudetto, la seconda con l’obiettivo di centrare l’Europa in campionato o in Coppa Italia.
L’ultima parola tuttavia spetta al Governo. E ieri il ministro dello sport Spadafora ha messo un paletto non da poco conto: intende infatti prorogare fino a fine aprile il blocco dello sport, ampliandolo anche agli allenamenti. Scompare così l’ipotesi di giocare il 3 maggio, con nuova deadline fissata per sabato 16 maggio, chiudendo poi il campionato a metà luglio, spiega Repubblica.
La larga maggioranza, dicevamo, si è compattata tuttavia nel chiedere il congelamento dell’attuale classifica e delle retrocessioni: 15 club, in tal senso, sarebbero d’accordo, seppur all’orizzione ci sia il rischio di una Serie A a 22 squadre nella prossima stagione, facendo salire Benevento e Crotone. In fondo, è la posizione dei club, il taglio degli stipendi permetterebbe di compensare, almeno in parte, l’eventuale mancato incasso dai diritti tv.
Ma ci sono anche ipotesi diverse: una corrente minoritaria ritiene non si possa considerare valido un torneo con 25 giorante concluse su 38, per questo vorrebbe che la classifica finale valida per le coppe sia quella della passata stagione, che favorirebbe in chiave Champions il Napoli rispetto alla Lazio.
fonte calcioefinanza.it