16/05/2022 | 16.10
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Serve ricominciare

Serve ricominciare, ritrovando la perduta determinazione.



Francamente attendo solo la fine di questa nostra inqualificabile stagione per poter ricominciare daccapo. Una convinzione che sta prendendo consistenza da ormai qualche mese ed esattamente dal momento in cui uno splendido volo ha spento il proprio battito e non è bastato credere di poter andare oltre, per inerzia. I problemi si sono moltiplicati ed aggravati su tutti i fronti, dagli infortuni alle vessazioni arbitrali e tutto è parso cospirare contro le scontate previsioni di bissare la qualità della prima parte del nostro cammino. Il trascorrere delle settimane ha indotto difficoltà sempre più pesanti e la trasposizione in punteggio ci sta relegando nell’ area dell’ottava posizione di classifica.

Avviare un discorso siffatto, quando ancora deve concludersi l’ultima giornata di gare può apparire una forzatura, visto che, almeno in teoria, potrebbe capitarci di infilare in extremis, una porta dell’Europa. Il fatto è che a Bergamo siamo un poco tutti frastornati ed un atterraggio senza carrello, non è esattamente quanto di meglio ci si potesse augurare dopo un lustro glorioso. Dobbiamo giocoforza rivisitare la ruvida realtà di quanto siano caduche le cose umane, anche quando la perfezione raggiunta, potrebbe illudere su di una vitalità senza fine.

Malgrado decenni di esperienze atalantine, in falsariga assai minore, l’arrivo del Gasp, apportatore di una reale rivoluzione etico sociale in tutto il comparto del calcio bergamasco, ha rapidamente indotto la convinzione del termine di cicli meschini, trasformati immantinente in periodi aurei e crescenti in ogni prospettiva, compresa quella temporale.

Il tempo che fugge sta ora dimostrando che tutto passa e pertanto dobbiamo arrenderci alla perdita di tutto quanto ha reso splendida la nostra avventura. E’ necessario uno stop fatto di disamine e di riflessioni per fissare i nuovi parametri di ripartenza, trovando una reale intesa tra i due gruppi proprietari e rivisitando, ruolo per ruolo, tutta la attuale compagine, onde cedere e sostituire taluni componenti ed acquisirne altri.

Tutto questo in una rinnovata programmazione che, lo speriamo in tanti, mantenga il Mister nella sua specifica attribuzione. Se non sarà semplice la stesura della nuova rosa, sappiamo sin d’ora l’importanza e la difficoltà del trovare la giusta armonicità che è perno fondamentale del gioco. L’intervallo che verrà indotto dal campionato mondiale, di cui saremo qualificati orfani, ci darà modo e tempo di affinare tutti i meccanismi della nuova Atalanta, nella speranza che si consolidino rapidamente.

Pronti a vivere tempi nuovi, con nuovi interpreti che solleciteranno i nostri desideri e che se verranno ingaggiati, rinnoveranno le nostre attese e le nostre speranze. Inevitabilmente qualcuno ci lascerà per altri lidi: un momento, quello del commiato, che indurrà rimpianti, gratitudine ed i migliori voti per il loro avvenire. E’ consuetudine della nostra tifoseria non cancellare le immagini di coloro che si sono spesi per i nostri colori, perché nella celebrata imperscrutabilità dei bergamaschi sono  preminenti la sensibilità ed il calore umano, presupposti della gratitudine.

Auguriamoci che tutto questo si sviluppi con la serietà e la dedizione che portano a positive risultanze. Saremo rasserenati e felici di poter ritrovare un assetto allineato a questo ultimo quinquennio, in cui l’Atalanta è stata per noi uno spettacolo che ha riscosso approvazioni esterne ed idolatria all’interno, risultando unico e reale supporto del nostro morale, in momenti in cui il dolore si coniugava, giorno su giorno, con il massimo della tristezza. La smania del voler ricominciare ha questi presupposti indici del nostro affetto, della nostra fiducia e delle migliori speranze.

Ora, domani e sempre : forza Atalanta !!

By ReMo
By sigo
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