Siamo in Europa, per volerci restare
Siamo in Europa, per volerci restare…
Al terzo giro consecutivo ci è finalmente riuscito di giocare appieno la prima vera partita casalinga della CL, con la presenza del pubblico ed il conseguimento della prima vittoria sul terreno di casa.
Non ci è mancato niente se non coloro che sono stati lasciati fuori dall’inaccessibilità dei prezzi e questo aspetto dovrebbe essere rimosso aggiustando i costi, come già hanno fatto altre società. Le immagini inviate nel mondo, riferite ad una piccola squadra, promossa grande dalle sue vittorie, stride con lo squallore del vuoto della tribuna sullo sfondo del campo, suggerendo ipotesi bislacche che sono aliene dal tifo e dall’entusiasmo bergamasco. La tifoseria vuole essere sempre presente per condividere il gioco e farne parte: non chiede regali ma piuttosto di sostenere con affetto e calore l’impresa sportiva, pur senza svenarsi oltre il possibile per acquisire l’accesso.
Qualcuno ha lamentato pause del tifo orobico soccombente che hanno dato spazio ai cori avversari. Da qui la prima considerazione del vantaggio di avere sugli spalti la massima quantità di tifosi. Ieri la squadra si è trovata richiusa da un assetto difensivo che pratica il verrou o catenaccio, che dir si voglia, attuato delle squadre che sacrificano lo spettacolo al risultato, con necessità di impegnarci allo spasimo per poter ottenere un risultato positivo. Sull’altro versante si puntava a spuntare solo il punticino che unito ai tre incamerati, avrebbe consolidato prospettive confortanti.
Dobbiamo dare merito all’impegno profuso da tutti i ragazzi, rimasti senza il grimaldello Robin per uno stiramento pressocchè immediato, che guidati da due autentici leoni, quali Toloi e Zapata, idoli e promotori di azioni e di entusiasmo, hanno spinto la dea ad una difficile vittoria. Il sostegno ambientale è stato assai generoso, ma si dovrà, possibilmente impostarne organizzazione ed incremento numerico, tenendo conto che questa politica dei prezzi, frena molti accessi e potrebbe arrecare danni, visto che, in ogni epoca, i più assidui e fedeli sostenitori non sono stati di certo i più facoltosi.
Il risultato vincente segnerà in positivo l’evoluzione di tutte le competizioni che ci attendono, credo da subito, come indica il miglioramento delle prestazioni individuali e collettive. Segnali da raccogliere ed amplificare a tutti i livelli, rammentando che la passione per l’Atalanta è cresciuta, nei suoi oltre centoventi anni di vita, soprattutto a livello popolare che ancora rimane il contrafforte di sostegno.
Ogni epoca induce caratteristiche diverse ad ogni movimento ed attività ed è giusto accogliere ogni aspetto commerciale di contorno, ma direi senza mai tradirne la sostanza, perché le caratteristiche emotive restano ancora quelle di sempre, slegate da marchi e contrassegni, ma impresse nel cuore di ogni bergamasco.
Lo slogan definitivo resti lo stesso: Atalanta forever !
By ReMo
Al terzo giro consecutivo ci è finalmente riuscito di giocare appieno la prima vera partita casalinga della CL, con la presenza del pubblico ed il conseguimento della prima vittoria sul terreno di casa.
Non ci è mancato niente se non coloro che sono stati lasciati fuori dall’inaccessibilità dei prezzi e questo aspetto dovrebbe essere rimosso aggiustando i costi, come già hanno fatto altre società. Le immagini inviate nel mondo, riferite ad una piccola squadra, promossa grande dalle sue vittorie, stride con lo squallore del vuoto della tribuna sullo sfondo del campo, suggerendo ipotesi bislacche che sono aliene dal tifo e dall’entusiasmo bergamasco. La tifoseria vuole essere sempre presente per condividere il gioco e farne parte: non chiede regali ma piuttosto di sostenere con affetto e calore l’impresa sportiva, pur senza svenarsi oltre il possibile per acquisire l’accesso.
Qualcuno ha lamentato pause del tifo orobico soccombente che hanno dato spazio ai cori avversari. Da qui la prima considerazione del vantaggio di avere sugli spalti la massima quantità di tifosi. Ieri la squadra si è trovata richiusa da un assetto difensivo che pratica il verrou o catenaccio, che dir si voglia, attuato delle squadre che sacrificano lo spettacolo al risultato, con necessità di impegnarci allo spasimo per poter ottenere un risultato positivo. Sull’altro versante si puntava a spuntare solo il punticino che unito ai tre incamerati, avrebbe consolidato prospettive confortanti.
Dobbiamo dare merito all’impegno profuso da tutti i ragazzi, rimasti senza il grimaldello Robin per uno stiramento pressocchè immediato, che guidati da due autentici leoni, quali Toloi e Zapata, idoli e promotori di azioni e di entusiasmo, hanno spinto la dea ad una difficile vittoria. Il sostegno ambientale è stato assai generoso, ma si dovrà, possibilmente impostarne organizzazione ed incremento numerico, tenendo conto che questa politica dei prezzi, frena molti accessi e potrebbe arrecare danni, visto che, in ogni epoca, i più assidui e fedeli sostenitori non sono stati di certo i più facoltosi.
Il risultato vincente segnerà in positivo l’evoluzione di tutte le competizioni che ci attendono, credo da subito, come indica il miglioramento delle prestazioni individuali e collettive. Segnali da raccogliere ed amplificare a tutti i livelli, rammentando che la passione per l’Atalanta è cresciuta, nei suoi oltre centoventi anni di vita, soprattutto a livello popolare che ancora rimane il contrafforte di sostegno.
Ogni epoca induce caratteristiche diverse ad ogni movimento ed attività ed è giusto accogliere ogni aspetto commerciale di contorno, ma direi senza mai tradirne la sostanza, perché le caratteristiche emotive restano ancora quelle di sempre, slegate da marchi e contrassegni, ma impresse nel cuore di ogni bergamasco.
Lo slogan definitivo resti lo stesso: Atalanta forever !
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