03/05/2017 | 10.44
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Sliding Doors


 Con i se e con i ma non si va lontani, prendete allora questo pezzo come un gioco come dovrebbe essere sempre anche il calcio.

 

Il titolo, reso celebre dal film, è stato usato come spunto per molti pezzi, alcuni anche qui sul sito vi dirò perciò subito quali sono i miei se ed i miei ma oppure se preferite le mie sliding doors.

L’arco temporale in cui le porte si aprono diversamente è abbastanza breve e  va dalla prima di campionato con la Lazio alla partita persa in casa col Palermo toccando due episodi e supponendo che il resto, all’interno di queste 4 settimane, sia avvenuto nello stesso modo in cui lo conosciamo.

Eccoci al dunque, dopo un precampionato di buon livello anche se senza conferme da incontri probanti, siamo in campo per Atalanta Lazio, la palla è fra i piedi di Paloschi dentro l’area di rigore, lì Albertino scarica un tiro potente che si stampa sulla traversa.

Per me, ancor più del rigore sbagliato a Cagliari col risultato in bilico, è la svolta primaria per l'attaccante bergamasco.

Cosa sarebbe successo se la palla fosse entrata ? Ovviamente non possiamo saperlo, lavoro perciò di fantasia. La partita si mette su un binario favorevole ai nostri colori, la portiamo a casa perché anziché essere trafitti in contropiede con disarmante facilità dagli aquilotti, li impalliniamo altre due volte di cui una ancora con l’Albertino a poco vale il goal della bandiera dei biancazzurri.

Il secondo episodio è quello in Atalanta Palermo, palla in profondità sotto la nord, D’alessandro non riesce a correggere in rete mentre si è sullo 0-0. La partita era stata bruttina ed era indirizzata sul risultato ad occhiali, chi ha visto tanti campionati sa benissimo che match come questo vedono vincente chi riesce a segnare per primo. Se il buon Marco la avesse infilata avremmo vinto e dopo 5 gare saremmo stati a 9 punti, frutto di tre vittorie e delle due sconfitte in riva al mare di Cagliari e di Genova sponda Samp. Il tutto con un bel 3 su 3 in casa in linea con la tradizione che rende Bergamo un campo ostico per tutti.

Di Gasperini neppure il più acerrimo nemico si sogna di chiedere la testa, di necessità di cambiare ancor meno stanti il numero di punti sulla zona retrocessione e quello di squadre fra noi e la quartultima.

Ed ecco il dubbio amletico, Gasp avrebbe comunque schierato la formazione “fantasiosa” e spregiudicata che ha messo in campo contro il Napoli? Non ne avrebbe avuto la necessità anche perché la vittoria di Crotone (già con Petagna goleador) probabilmente sarebbe arrivata anche con in campo Paloschi. E dopo 6 giornate il bilancio sarebbe stato di 4 vittorie e due sconfitte con piani alti della classifica grazie al calendario iniziale agevole.

Caldara e Gagliardini sarebbero rimaste due riserve di belle speranze in cerca di occasione, Carmona forse sarebbe ancora qui a collezionare cartellini giallorossi, Raimondi avrebbe fatto qualche apparizione in più e dagli spalti avremmo sentito qualche volta in più il coro “Picchia per noi Giulio Migliaccio”.

Paloschi avrebbe avuto più fiducia e probabilmente sarebbe stato il nostro bomber, magari in doppia cifra giustificando così i soldi spesi per il suo cartellino e per il suo stipendio. La nostra posizione in classifica sarebbe probabilmente scesa a partire dall'incontro contro il Napoli e con le partite successive più impegnative mantenendoci però agevolmente sopra la zona salvezza, il gioco spumeggiante ed il dominio in molte trasferte ce lo saremmo probabilmente sognato. Insomma avremmo vissuto una stagione più in linea col nostro palmares e l’Europa sarebbe stata nel caso migliore sempre un passo o due avanti.

Gagliardini e Caldara non avrebbero portato nelle casse societarie 50 milioni ed il prossimo calciomercato avrebbe visto come pezzo pregiato Kessié con un valore di mercato non superiore ai 15 milioni frutto sia della necessità di far cassa che della posizione finale di classifica.

Ed invece no, grazie agli errori di Paloschi e D’Alessandro ma anche a Percassi che nn si è fatto prendere la mano, il nostro campionato è diverso, ovviamente lo è anche grazie e soprattutto per lo Steve Jobs degli allenatori il vate Gasperini (vabbeh forse ho un po’ esagerato ma le idee innovative e fantasiose del Giampiero da Grugliasco ricordano un po’ quelle della geniale mente della Apple).

Non so se qualche giornalista ha mai avuto l’ardire di chiedere a Gasperini cosa sarebbe successo se le porte si fossero aperte come ho descritto, se io fossi un giornalista lo avrei fatto anche a rischio di essere infilzato dagli "spini" del nostro beneamato trainer.

Nessuno è perfetto ed anche Gasp rispetta questa regola ovviamente, da tifoso a cui non importano le diatribe giornalistiche, il neo che trovo in questa stagione da sogno è il pareggio con la Juve che per come è arrivato è quasi un successo. Forse sono incontentabile ma vorrei e spero che la presenza del Gasp sulla nostra panca ci porti finalmente a sfatare il tabù che ci vede senza i tre punti con i gobbi da troppo tempo.

Tranquillo vate, ci sarà tempo il prossimo anno fra una trasferta europea e l’altra per impallinare la zebra, cominciamo a far le prove domenica con le zebrette, l'esercizio non sarà solo un allenamento !

By brignuca
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