21/10/2021 | 16.00
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Sogno di una notte di mezzo Ottobre - by Albo

Dato il risultato finale, un mezzo sogno forse, visto che abbiamo gustato l’impresa per i primi 45’, ma il secondo tempo non si è nemmeno trasformato in un incubo, perché i ragazzi del Gasp non hanno provato timore, paura o reverenza per i diavoli rossi dello United.

A questi livelli purtroppo i dettagli, le assenze e l’esperienza fanno la differenza, e specialmente gli infortuni hanno condizionato sensibilmente l’economia della partita, e mentre noi finivamo la benzina e la qualità dalla panchina, loro crescevano in potenza, confidenza, sicurezza e qualità dalla loro panchina di apparenti riserve.

Ennesima prova che i soldi nel calcio fanno molta differenza in certi casi per taluni, per altri (compreso il Gasp) un connubio di fattori che nell’insieme conferiscono demeriti alla Dea, meriti al Manchester.

Il merito dell’Atalanta è quello di aver realizzato il sogno degli oltre 600 tifosi presenti all’Old Trafford: vedere la Dea farsi rispettare e ammirare dall’ennesimo mostro sacro del calcio moderno.

Nel teatro dei sogni la Dea ha vissuto il suo sogno lucidamente, l’incoscio ha lasciato spazio al cuore, alla consapevolezza di voler e poter godere di quel momento in piena libertà, senza pressioni, senza pensare alle conseguenze, perché in fondo in un sogno tutto esula dal contesto reale, tutto è possibile, e non a caso nel primo tempo si stava già scrivendo l’impresa.

Ciò che è accaduto nella ripresa ha solo confermato come la realtà sia più deludente della fantasia, ma come basti poco per tornare a sognare. La Dea ha imparato a sognare da tempo, e non sarà di certo un un mezzo incubo a fermarla.

 

Albo

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