26/05/2017 | 16.40
0

Il sogno di Pagno - Bambini bergamaschi atalantini ieri e oggi

BAMBINI BERGAMASCHI ATALANTINI IERI E OGGI

Da piccolo, ad inizio anni '80, mi sentivo un errore del sistema.

Io ne ero orgoglioso, ma ero considerato un errore, quando invece l'orrore lo vedevo negli altri.

Juve, Milan ed Inter...le squadre dei miei amici.

Loro potevano avere addirittura zaini, astucci e souvenir griffati della loro squadra, mentre io attaccavo la sciarpa della Dea al manico dell'Invicta.

Ma io alla domenica andavo "all'Atalanta" e vivevo la mia passione di persona...loro parlavano per "sentito dire".

Loro si accontentavano della sintesi della miglior partita della giornata su Raidue, io l'avevo vista dal vivo sugli spalti accanto al mio papà.

Nelle giornate in trasferta, ovunque fossi, con l'ausilio dello Walkman dotato di radio, vivevo negli auricolari l'ansia fortissima che trasmetteva Corbani, come fosse una droga che sapevi far male ma di cui non ti potevi privare.

Che bello essere bergamaschi atalantini.

E da bambino quando la Dea vinceva, sulla recinzione dell'oratorio di Ciserano il sig Zappella attaccava uno striscione lunghissimo inneggiante l'Atalanta, affinché tutti lo sapessero.

Ero una mosca bianca, un errore del sistema.

Ora, nel 2017, vedo bambini andare orgogliosi dell'Atalanta, perché l'Atalanta fa parte di Bergamo.

Ricordo che da ragazzo avrei voluto inserire nella carta d'identità tra i segni particolari, ATALANTINO.

Ma non ebbi mai il coraggio di chiedere se si potesse, perché in fondo tutti lo sapevano già che ero atalantino.

Al mare, in spiaggia, indossavo la maglia atalantina, e per tutti ero un interista. Ma che bello vedere la reazione quando comunicavo con orgoglio che ero dell'Atalanta.

Oggi vedo bambini che si avvicinano sempre più al mondo Atalanta, con senso di appartenenza naturale, non forzato, con le motivazioni che accomunavano me più di 30 anni fa, quando ero un errore del sistema.

I bambini che sono stati allo stadio quest'anno saranno atalantini per sempre.

Anche quando ricominceremo a soffrire. Perché è indelebile la passione per la propria terra e perché noi possiamo VIVERE DAL VIVO la nostra passione, nella nostra città, commuovendoci ad ogni gol mentre abbracciamo il nostro papà accanto.

Un errore del sistema, ora, sono tutti gli altri.



Pagno

By staff
0 commenti