27/03/2019 | 21.00
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Solo Atalanta

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Solo Atalanta

Sono casualmente a Bergamo in un caldo, per marzo, pomeriggio domenicale, la mia vecchia mamma riposa in camera sua e decido di fare una passeggiata in città alta, attacco la cuffia con una playlist anni 70 (quelli della mia adolescenza e quindi del mio vissuto più assiduo di Bergamo alta) e mi incammino per via Locatelli e da li il viale che arriva a porta S. Agostino, decido di girare a destra, ho in mente qualcosa circa un parcheggio alla Fara e non ho idea se le cose siano già partite (come dicevo ormai nn vivo più a Bergamo e ci vengo raramente).

Il campo da calcio è ancora li, sui pratoni che lo sovrastano gruppi di ragazzi sdraiati a prendere il sole a chiacchierare a mangiare o semplicemente ridere e scherzare, è una bella immagine che mette serenità, sul campo da calcio quattro o cinque gruppi di bambini ed una famiglia.

Spiccano fra questi gruppi un paio di maglie nerazzurre, incuriosito mi avvicino e sono delle “nostre" maglie recenti dell’era Gasperini.

Vado oltre risalgo verso piazza vecchia e una cosa che mi colpisce, e che non ricordavo, è il cospicuo numero di fontane che offrono refrigerio alla pletora di turisti che di aggira per le stradine di città alta.

In piazza vecchia è in corso uno spettacolo di saltinbanchi, la cosa non mi interessa più di tanto ma fra la folla che circonda e fa ala ai due ragazzi che danno spettacolo, ecco che appare un’altra maglia nerazzura con cappellino che fa pandant; il ragazzino è un po’ più grande di quelli che tiravano calci a pallone alla Fara, la maglia è intonsa, nesun numero e nessun nome ma vedo chiaramente il simbolo del nostro sponsor tecnico spagnolo, non la si può scambiare con quella dei cuginastri. Mi avvio verso Santa Maria maggiore, sono anni che non la visito e voglio rivederla, entro ed è sempre un bel vedere, anche qui molta gente fortunatamente silenziosa ed in parte con il naso all’insù a guardare le volte e le scene religiose rappresentate, esco dal retro e nella via che conduce verso il seminario incrocio un ragazzotto sui 18 anni abbracciato alla fidanzata, indossa un gilet con i nostri colori, anche quello con lo sponsor tecnico che certifica la fede atalanatina di chi lo porta, un sorriso mi passa negli occhi.

Raggiungo colle aperto e comincio il ritorno, nei pressi della fontanella posta nel punto più alto della passeggiata (nel frattempo il contatore delle fontane è cresciuto ancora), incrocio Freuler, ovviamente non è lui ma un ragazzo di 13/14 anni con la maglia di Remo.

Comincio ad elaborare che finora non ho visto nessun bambino con maglie delle strisicate o del Barcellona o del Manchester ma solo i nostri colori.

Comincia la discesa e sorpasso due signore agè una indossa una giacca di lana principe di Galles che usava quando ero ragazzo io e l’altra un più moderno 100 grammi di un color pastello sull’azzurro, fanno molta tenerezza, passano gli 80 e me le immagino amiche dalle elementari, uno di quei legami che vanno oltre ogni cosa.

Dopo aver passato il pennone su cui garrisce la bandiera con i colori di Bergamo sono quasi arrivato all’uscita delle mura, di nuovo porta S. Agostino, stavolta decido di scendere verso Pignolo, sorpasso una coppia con uno strano passeggino a tre posti, uno di punta e due allineati dietro (complimenti), dove i tre marmocchietti riposano tranquilli mentre i genitori si scambiano parole sussurrate.

Il prossimo incrocio è con via Verdi e li, mentre aspetto che il semaforo mi dia il via libera per attraversare, colgo sul muro di fronte la scritta SOLO ATALANTA (quella ad inizio articolo) e finisco di realizzare che oggi c’è stata sol lei nei colori dei bambini e la domenica, orfana della mia dose di calcio spettacolo, è più felice.

Sarà stato un caso o sarò stato disattento oppure, come gli innamorati che indossano lenti rosa e vedono tutto bello, oggi indossavo lenti nerazzurre ma se ciò che ho visto è vero, l’ennsimo effetto della cura Gasp, è il proselitismo spinto verso le nuove generazioni che non vogliono, almeno alle nostre latitudini, la maglietta di Ronaldo ma quella di Remo, Marteen o del Papu.

 

By brignuca
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