Somatizzazioni all'Atalantina - by Calep
C'è poco da fare, quando assistiamo a pessime prestazioni e/o pessimi risultati della nostra squadra del cuore, tanti di noi se ne escono il giorno dopo con tanti modi di fare che visti a distanza di giorni fanno solo che sorridere. Chi non parla alla moglie per tre giorni, chi cambia canale per una settimana appena sente parlare di calcio, chi mette più foga nella propria attività nella speranza che la fatica aiuti a dirottare brutti pensieri da un'altra parte.
Mi piacerebbe leggere questo nei vostri commenti: i modi di somatizzare una sconfitta da parte di un atalantino incazzato, son convinto che qualcosa di divertente possa uscirne.
Perché, diciamoci la verità, passare da mettere in croce un Arsenal ad essere travolti da un Como in pochi giorni non è da tutti. E quel che mi faceva amaramente sorridere ieri sera al termine della partita erano i commenti particolarmente feroci di molti scommettitori sui social, tra cui molti stranieri, neri per aver perso una giocata apparentemente scontata.
Perché, diciamoci la verità, siamo da anni tra le squadre più imprevedibili sulla scena, sembriamo la personificazione della bipolarità del nostro mister, con i nostri giocatori come tanti cagnolini a scrutare l'occhio del padrone, il mister, prima di decidere come affrontare l'avversario.
Risorgeremo e in men che non si dica, alla fine il mister è una garanzia avendo toppato solo per un anno l'ingresso in Europa dei suoi otto interi campionati trascorsi sinora a Bergamo. E... no, non vinceremo il tricolore neanche quest'anno ma ci toglieremo ancora diverse soddisfazioni.
Siamo Atalantini, lontani dai deliri sclerotici, sia quando va bene che quando va male, tipici di piazze come Firenze, Roma o Napoli.
Ieri abbiamo accusato il colpo, lecchiamoci le ferite e rialziamoci senza tante balle. A Bergamo funziona così, è la nostra storia e come noi non ce l'ha nessuno
Calep