04/02/2020 | 09.09
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Sportiello: "L'importante è capire i propri errori per non commetterne più"

Marco Sportiello ai microfoni di una TV locale

Come commenta la panchina d'oro di Gasperini?
"È un premio individuale, ma credo che sia merito di tutti. Dei giocatori, della città, della società. Si è alzato il livello, credo sia ampiamente meritato. Siamo tutti contenti. Lui non pensa tanto a queste cose, penserà sicuramente alla prossima gara. Credo sia più arrabbiato per il pari col Genoa".

Che Atalanta ha ritrovato?
"È una squadra consapevole della propria forza. Prima era una sorpresa, eravamo partiti male poi il mister ha stravolto tutto. È una squadra che è cresciuta anno dopo anno, gli acquisti di Zapata e Ilicic, ad esempio, hanno migliorato l'organico. Il contorno però è sempre quello, la vera forza della squadra".

Questi mesi sono serviti per rimettere le cose al loro posto?
"Quando ho saputo di tornare è stato un bel mix di emozioni, io qui sono cresciuto e ho esordito. È normale che abbia lasciato qui un pezzo di cuore, il primo giorno ero con gli occhi più bassi, poi il ghiaccio si è rotto. Ma le cose sono andate a loro posto con molta normalità, non è stato complicato integrarsi. Come ho già detto sono contento di essere tornato, ho sempre dato tutto per l'Atalanta. All'inizio le cose sono andate bene, poi ci sono state delle difficoltà ma ho sempre dato il massimo. L'importante è capire i propri errori per non commetterne più".

Ha salvato l'Atalanta nel primo periodo.
"Ero anche giovane, ogni cosa che facevo veniva esaltata. Ora ogni cosa che faccio viene strumentalizzata, credo sia la normalità. Io ho sempre dato tutto, mi faccio trovare pronto. Questo è il mio lavoro".

Gasperini dà delle occasioni.
"Adesso avendo due competizioni si spende molto, ci sta ogni tanto far rifiatare Gollini. Non è un problema, io mi alleno: se il mister mi chiama bene, sennò vuol dire che non sono pronto".

Ora manca la Champions.
"Se l'è meritata sul campo con i compagni".

Vi chiedono di giocare molto di piede.
"Sicuramente i possessi palla arrivano di più. Ormai il calcio moderno si gioca 11 contro 11, il portiere è un giocatore. Il mister non chiede chissà che cosa. Paulo Sousa ci faceva fare delle cose ai portieri che nemmeno alla playstation. Devo migliorare sul possesso".

State caricando per la Champions League?
"7-0 a Torino, ad esempio. Sono partite difficili, contro squadre disperate. Si è parlato di condizione fisica, ma sono match complicati. Siamo partiti bene, poi purtroppo possono capitare errori individuali. Noi abbiamo avuto la forza di riprenderla, la squadra c'è ma ci sono tante difficoltà in una partita. Se fosse entrata la palla di Ilicic sarebbe stato diverso, ci sono tanti fattori da prendere in considerazione".

Classifica alla mano cosa pensa?
"Siamo quarti. Sicuramente si può fare sempre di più. Anche la Roma a Sassuolo ha preso 3 gol in un tempo, è un campionato difficile. Se trovi l'ultima in classifica che va più di te non vinci. Può succedere di tutto, dobbiamo pensare partita dopo partita. Ora arriva il Valencia, è una vetrina importante anche se al campionato teniamo di più, rimane l'obiettivo principale".

State già pensando al Valencia?
"Credo che ce la possiamo giocare, meglio prendere il Valencia che Barcellona o Bayern Monaco. Giochiamo contro una squadra che ha esperienza, poi la Champions è strana. La prima partita a Zagabria è stato uno shock, ci hanno messo sotto dal punto di vista tecnico. Poi al ritorno è andata come abbiamo visto, ma comunque non è stata semplice. Sono partite strane dove puoi aspettarti di tutto, dopo il primo tempo col City al ritorno abbiamo smesso di rispettare l'avversario e rotto quel ghiaccio, da quel momento lì ci siamo lanciati. Ce la giocheremo al 50%".

Cosa è successo dopo il suo esordio con l'Atalanta?
"Ero ancora tanto giovane, dovevo fare molta esperienza. Era una squadra un po' diversa, ora è difficile stare in porta. L'annata che sta facendo Gollini è importante, il calcio è cambiato molto. Ho avuto quel periodo lì, volevo andare via per una serie di motivi. Poi sono andato contro alcune difficoltà, davo molto in allenamento ma non riuscivo ad esprimerlo in campo".

La scelta di Frosinone?
"Volevo giocare, poi sai il tuo ruolo, il mercato dei portieri è strano. Potevo andare in una squadra più blasonata, poi ho fatto le mie valutazioni poi ho accettato. Non mi aspettavo di essere ripreso, anche per le cose che ho detto. Io ai primi di agosto ho deciso di rimanere, ma poi sono cose che ti porti dietro. Lì ho perso qualcosa".

fonte tmw.com

By marcodalmen
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