03/02/2023 | 09.09
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Stretta sulle plusvalenze: ecco cosa cambia per i club

Plusvalenza, cos'è, come si calcola e come viene tassata

Plusvalenze nuova norma – Dopo l’esplosione del caso Juventus, è arrivata la stretta contro le plusvalenze annunciata dal Governo e in particolare dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. La nuova regola, che modifica l’articolo 86 del Testo unico sulle imposte sui redditi, avrà la forma di un emendamento governativo che sarà presentato nella giornata di oggi al Milleproroghe in discussione al Senato.

La nuova norma agirà in due modi sul tema plusvalenze, a cominciare dall’introduzione di una disciplina specifica per «le plusvalenze realizzate mediante cessione dei diritti all’utilizzo esclusivo della prestazione dell’atleta per le società sportive professionistiche». Queste somme si dividono in due parti: la quota «corrispondente al corrispettivo eventualmente conseguito in denaro» potrà entrare nella rateizzazione come di consueto, mentre il resto andrà direttamente «a formare il reddito nell’esercizio in cui è stata realizzata».

Plusvalenze nuova norma – Le due novità


La seconda novità riguarda invece le regole generali per la rateizzazione. Il testo attuale permette un regime favorevole alle società sportive, che possono diluire la plusvalenza anche quando il giocatore rimane per un solo anno nella proprietà del club, mentre le altre imprese hanno bisogno di mantenere il “bene” in portafoglio almeno per tre anni per vedersi aprire le porte della dilazione.

Il regime di favore viene ora abolito, allineando la disciplina dello sport a quella generale che impone di aspettare il triennio. L’obiettivo della doppia mossa è chiaro, e punta a stringere le viti fiscali intorno alle cosiddette plusvalenze “fittizie” realizzate dai club per sostenere i propri conti senza che però i valori abbiano un corrispettivo effettivo di mercato.

Nasce così un doppio regime: sulle plusvalenze che si traducono in un effettivo scambio di denaro la mano del fisco è più leggera. Per quelle che producono numeri nei bilanci ma non trasferimento di denaro, invece, non c’è scampo: vanno integralmente ad alimentare il reddito dell’anno, e quindi le imposte da pagare, con un disincentivo che dovrebbe frenare il fenomeno.

In sostanza, quindi, cambia il regime agevolato a livello fiscale di cui hanno goduto le società, che ora dovranno pagare subito l’intera cifra legata alle tasse sulla plusvalenza in caso di cessione di un giocatore dopo una o due stagioni nel club (mentre potranno rateizzare la cifra in caso di cessione a partire dalla terza stagione in poi). Inoltre, la rateizzazione non sarà comunque permessa in caso di plusvalenza derivante da uno scambio di giocatori senza passaggio di denaro, nemmeno dopo tre anni, e quindi le tasse dovranno essere versate interamente nell’anno in cui è stata effettuata la cessione. La mossa del Governo costringerà quindi i club, soprattutto nel caso in cui una operazione a specchio sia effettuata solo per “abbellire” i conti, a dovere comunque versare subito la quota di tasse legata alla plusvalenza dando dimostrazione di avere comunque la liquidità necessaria.

fonte calccioefinanza.it
By marcodalmen
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