18/10/2017 | 10.46
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Stromberg su Svezia - Italia

 

Glenn Stromberg, svedese di Bergamo (da 34 anni), capitano per eccellenza dell’Atalanta e commentatore per due tv in patria. È ancora Italia-Svezia, come all’Europeo francese. Che avversario troveranno gli azzurri?


«Una squadra veramente tosta, che ha battuto la Francia e ha fatto meglio dell’Olanda. Magari chi non si occupa di calcio quotidianamente può pensare che l’Italia debba e possa battere per forza la Svezia. Ma gli addetti ai lavori la pensano diversamente e ho percepito rispetto da parte italiana. Nessuno dei due voleva incrociare l’altro. Saranno due partite tirate, con un gol di scarto».

Rispetto alla sfida di Tolosa vinta dagli azzurri 1-0 (gol di Eder), la Svezia è senza Ibra e con un c.t. nuovo, Janne Andersson. Quali sono le differenze?


«Zlatan non c’è più, ma col nuovo allenatore c’è un gruppo che funziona meglio. Manca la stella che può risolvere tutto, ma allo stesso tempo i giocatori sono più responsabilizzati. Il morale è alto e c’è fiducia. Sanno che sfidare l’Italia è complicato, ma sanno anche che la Svezia è una squadra difficile da battere»

Il bomber delle qualificazioni è Berg (8 reti), ma l’uomo chiave forse è Forsberg del Lipsia?


«Sì, è così. Berg è andato a giocare negli Emirati Arabi ed è più uomo d’area. Mentre Forsberg è sempre pericoloso ed è in piena ascesa».

Quello di Solna è uno stadio caldo?


«Sì, rispetto a quando giocavo io il calcio in Svezia è molto più seguito. C’è grande passione. E ci saranno tanti svedesi anche in Italia: credo che il mio sia il popolo che si muove di più per queste trasferte. Le famiglie prendono le ferie e vengono al completo. A Germania 2006 erano decine di migliaia: c’è voglia di tornare a un Mondiale, da parte di tutti».

Il ritorno in casa è un vantaggio per gli azzurri?


«Un piccolo vantaggio, sì. Ma l’ultima qualificazione all’Europeo la Svezia l’ha ottenuta con la partita di ritorno in Danimarca».

In percentuale è favorita la squadra di Ventura?


«No, direi 50 e 50. L’Italia fa sempre paura per la sua grande storia, ma ultimamente non ha convinto granché. Di sicuro non deve fare l’errore di sottovalutare la Svezia. Ricordatevi del 2004. Ma anche della mia Nazionale, nelle qualificazioni per l’Europeo 1984: due vittorie nette su due contro gli azzurri. Ed erano i campioni del mondo».

La pressione è tutta sull’Italia?


«Sì, nel bene, ma anche nel male. Se la Svezia non andrà in Russia avrà pur sempre perso contro l’Italia. Ed è più serena nell’approccio a questa sfida. Gli azzurri hanno molto di più da perdere».

fonte: corrieredellasera

By sigo
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