06/01/2017 | 08.01
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Supermercato o boutique??

 

L'Atalanta, grande sorpresa stagionale in Serie A, si sta prendendo le luci della ribalta anche sul mercato. La scelta societaria di valorizzare i tanti giovani di qualità provenienti dal settore giovanile ha pagato, e anche tanto, sia con i risultati sul campo sia dal punto di vista economico. Alle porte del 2017, infatti, la Dea si trova al sesto posto in campionato, ed è pronta anche a mettere a bilancio diverse plusvaleze importanti.


MINIERA D'ORO - I migliori prodotti del settore giovanile dell'Atalanta sono gioielli ai quali i nerazzurri hanno sempre concesso una vetrina importante; in questa stagione è stata la volta di Caldara, Gagliardini e Kessie. I due italiani sono già stati virtualmente venduti a Juventus ed Inter e frutteranno un introito di circa 50 milioni di euro. Il difensore, che passerà dai bianconeri per una cifra vicina ai 20 milioni, resterà a Bergamo per completare il suo percorso di crescita. E proprio questa operazione, definita storica dal presidente Percassi, è stata solo il primo atto del mercato dell'Atalanta, che ora è anche sul punto di cedere Gagliardini per una cifra di circa 27 milioni, dopo appena 14 presenze in Serie A. Anche la valutazione di Kessie, sul quale infuria un'asta internazionale, è in costante ascesa e frutterà all'Atalanta una somma di almeno 25 milioni, a conferma della bontà del progetto portato avanti dal club bergamasco.

SUPERMERCATO? NO, BOUTIQUE - La Dea storicamente è sempre stata una bottega molto cara; emblematici i casi di Donadoni, venduto al Milan nell'estate del 1986 per 10 miliardi di lire, e di Filippo Inzaghi, acquistato dalla Juventus nel '97 per la cifra record di 20 miliardi. L'Atalanta porta avanti una filosofia chiara da anni: valorizzare i giovani talenti per poi venderli a caro prezzo. Una politica che molti club cercano di intraprendere, ma che in pochi hanno saputo sviluppare come i nerazzurri. Anche in questa stagione l'Atalanta ha dimostrato di essere ben disposta a cedere i suoi campioni in erba; le porte della Dea sono sempre aperte al mercato, ma non definitela 'supermercato', meglio chiamarla 'boutique'...

fonte calciomercato.com

By marcodalmen
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