23/06/2025 | 09.09
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Svolta Serie A: alzato a 8 anni il limite per i contratti dei giocatori


La novità emerge dal testo del Decreto sullo sport approvato in Consiglio dei Ministri. Occhio però alla UEFA: ai fini del FPF il limite rimane fissato a 5 anni.

Il calcio e tutti gli altri sport professionistici sono prossimi ad una svolta epocale. Come scrive l’Avvocato Mattia Grassani sul Corriere dello Sport, il decreto legge approvato venerdì dal Consiglio dei Ministri ha introdotto, tra le varie misure urgenti in materia di sport, una modifica di rilevante impatto in ambito di rapporti di lavoro sportivo professionistico. 

Nell’ultimo rigo dell’art. 11 dello schema di Decreto licenziato dal CdM, al punto 4), lettera b), si legge che “all’articolo 26, comma 2, primo periodo [del D. Lgs. n. 36/2021 ndr], la parola «cinque», è sostituita dalla seguente «otto»”.  

Una sola parola che, dopo l’emanazione del Presidente della Repubblica, quando il Decreto in commento entrerà in vigore (il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale), consentirà alle società professionistiche di vincolare gli atleti per un periodo massimo di otto anni, in luogo del tetto delle cinque stagioni, vigente da quasi 45 anni.  

Ciò significa che i club vengono messi nella condizione di massimizzare il diritto sulle prestazioni sportive dei giocatori, trasformando tali rapporti in veri e propri asset di lungo periodo, molto più e molto meglio di quanto sia accaduto sino ad oggi. Inoltre, con la durata massima di otto anni, le compagini sportive possono spalmare l’ammortamento dei costi in otto esercizi anziché in cinque, rendendo più sostenibili gli investimenti.  

Durata massima contratti calciatori – L’approccio della UEFA

Va comunque ricordato che, in ambito UEFA (per quanto concerne il trattamento contabile da seguire in merito all’ammortamento ai fini dei calcoli per il Fair Play Finanziario), il costo di un cartellino deve essere comunque ripartito su un massimo di cinque stagioni calcistiche. La novità era stata varata dalla UEFA nel 2023 come mossa anti-Chelsea, club che aveva ingaggiato diversi calciatori facendogli firmare contratti della durata di oltre otto anni, per ridurre appunto l’impatto degli ammortamenti. 

«L’ammortamento del cartellino del giocatore sarà limitato a cinque anni al fine di garantire la parità di trattamento di tutti i club e migliorare la sostenibilità finanziaria. In caso di proroga del contratto, l’ammortamento può essere ripartito sulla durata del contratto prorogato ma fino ad un massimo di cinque anni dalla data della proroga», scriveva la UEFA sul punto.  

«Tale modifica non limiterà il modo in cui operano i club (vale a dire i club che sono autorizzati dai loro organi di governo nazionali a concludere contratti con i giocatori per un periodo superiore a cinque anni possono continuare a farlo) e non si applicherà retroattivamente alle operazioni di trasferimento che sono già avvenute», la conclusione della Federcalcio europea. 

fonte calcioefinanza.it


By marcodalmen
15 commenti
Alpeggio
23 Giugno 2025 | 14.12

mi sembra che sta cosa ci sia già ad esempio in Inghilterra, vedi Chelsea... probabilmente sono le proprietà americane che hanno insistito su questa riforma, per ragioni di "ammortamento"

Brownz
23 Giugno 2025 | 13.19
Che senso ha se tanto questi contratti non vengono mai rispettati? Tanto vale farli annuali dando priorità nel rinnovo alla società attuale sennò se non rinnova il calciatore si compra il cartellino dalla società e va sul mercato
mamo93
23 Giugno 2025 | 11.46

Ennesimo schifo all'italiana... Ennesimo aiutino alle grandi indebitate, per il mantenimento del Brand... Ma fatemi il piacere... 

Il male che uccide il calcio è la pirateria secondo voi, non il marcio che c'è dietro a bilanci farlocchi ed operazione fantasiose...

Fate ridere...

Nemesis68

In risposta a: mamo93

23 Giugno 2025 | 11.57

Il tutto per la gioia dei veri pirati del calcio, ovvero i procuratori, che non vedranno l'ora si sedersi al tavolo con i loro assistiti per rivedere la durata dei contratti già in essere lucrando la loro fetta di guadagno per aver concesso il beneficio della spalmatura dell'ammortamento dei loro rappresentati (perchè sarebbe da ingenui non pensare che il primo scopo sia quello della proroga dei contratti già in essere ben più che il nuovo limite lungo per quelli futuri).

Nemesis68
23 Giugno 2025 | 11.21

Quindi, ricapitolando ... la Uefa nel 2023 ha ridotto da otto a cinque la durata massima dei contratti per il PFP (e tale limite rimane valido in ambito europeo) e noi ora facciamo l'esatto contrario per permettere alle plurindebitate di "alleggerire" le quote di ammortamento nei bilanci spalmandoli su periodi più lunghi. Pensata mirabile .... (che, ovviamente, nel nostro piccolo, penalizza chi ha bilanci virtuosi con le attuali normative che, se prima rendevano più complicato alle altre manovrare in libertà in sede di mercato - vedasi Roma a questo giro - permetterano loro ora di "drogare" ulteriormente i bilanci evidenziando utili o minori perdite frutto dell'ennesimo escamotage e non di una sana gestione, che viene ulteriormente disincentivata). Chapeau!

partenodea

In risposta a: Nemesis68

23 Giugno 2025 | 13.00

Non è proprio così. La UEFA ha posto un limite agli esercizi in cui spalmate il visto del cartellino, e quello resta invariato. Non pone limiti alla durata del contratto. Quindi nessun beneficio da un punto di vista fiscale, solo maggior potere alle società per trattare le cessioni.

Nemesis68

In risposta a: partenodea

23 Giugno 2025 | 14.29

Non mi pare. La normativa nazionale è sovrana per le questione interne (incluse quelle fiscali) e per i bilanci interni. La UEFA (come peraltro avevo riportato anch'io) mantiene il limite dei cinque esercizi per le normative del FFP delle competizioni europee, quindi ci sarà (assurdamente) un doppio binario per la normativa italiana e quella europea, da come viene riportata la notizia.

Barbie
23 Giugno 2025 | 10.22

Salvo certificato medico da stress

moreto
23 Giugno 2025 | 10.19

Ed ecco i procuratori che subito chiederanno alle società il contratto,  per i loro assistiti , di 8 anni per i 28enni e max quello da 2 anni per i 20/24enni !

romy67
23 Giugno 2025 | 09.38

Può essere positivo per una società come l'atalanta?... ad esempio se una squadra di premier propone ad ederson un contratto di 4 anni per 4,5 milioni di stipendio (che l'atalanta non potrà mai pareggiare ad oggi) l'atalanta potrebbe proporre un contratto di 8 anni a 2,5/3 di stipendio....magari potrebbe essere meglio accettato dal giocatore xche si assicurerebbe una somma superiore a quella proposta dalla squadra inglese.....ho detto una cazxata??..

Oiggaiv

In risposta a: romy67

23 Giugno 2025 | 10.10

In qualche caso potrebbe anche darsi, nella realtà credo che quando le parti saranno un giocatore forte ed una società economicamente potente nulla cambierà, visto anche l'ingresso ormai stabile del mondo arabo o il mondo Usa che garantiscono a molti un dorato declino. 

Oiggaiv

In risposta a: Oiggaiv

23 Giugno 2025 | 10.11

Giocatore forte o promettente 

Nemesis68

In risposta a: romy67

23 Giugno 2025 | 11.16

Uhm ... ni ... certo, in valore assoluto l'Atalanta proporrebbe di più (20/24, stando al tuo esepio) dei 18 dell'altra, ma tra quattro Ederson (che non ne avrebbe 36!) potrebbe fare un altro contratto di almeno altrettanti (salvo infortuni che ne compromettano la carriera ad alti livelli), quindi a posteriori non sarebbe affatto conveniente. Il tuo ragionamento può essere attuabile, a mio parere, per giocatori dai 28/30 anni in su ... avere un contratto più basso ma garantito fino a fine carriera potrebbe essere più "rassicurante" di un contrattone che però magari poi ti lascia a piedi quando ne hai 33/34 e la tua integrità fisica è meno certa (anche lì però non va sottovalutato l'impatto del parametro zero ... giocatori su di età ma che sanno di poter essere ingaggiati senza il costo del cartellino riescono a spuntare spesso ingaggi molto elevati.

romy67

In risposta a: Nemesis68

23 Giugno 2025 | 11.40

Okok

MaPe
23 Giugno 2025 | 09.37

IN pratica non cambia niente: se uno si impunta e diserta, il contratto è uno straccio.