19/01/2019 | 10.30
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I talenti in rampa di lancio

Erano cinque i Primavera in panchina a Cagliari: da Kulusevski a Delprato.

Il dilemma è amletico. Cosa fare dopo l’addio di Emiliano Rigoni? Rinforzo o non rinforzo, questo è il problema. Anche perché è difficile soddisfare le richieste di Gian Piero Gasperini e far combaciare l’idea di valorizzare ulteriormente Musa Barrow: il gambiano è esploso l’anno scorso, appena entrato in prima squadra, salvo poi accartocciarsi su se stesso in questa seconda annata.

Così l’idea che sta prendendo sempre più piede, a Zingonia, è quella di non affondare il colpo per Gregoire Defrel, obiettivo sensibile soprattutto se la Sampdoria dovesse dare il proprio placet per un ritorno a Roma anzitempo, bensì affidarsi a un altro Primavera come Dejan Kulusevski.

Rapida ritirata meneghina, ma in questa direzione andrebbe anche il rifiuto al Pescara di un prestito per la restante parte di stagione, nel corso dei colloqui — andati in porto — per Davide Bettella. Tanto che sembrava potesse entrare nell’ultima sfida di Coppa Italia, a cinque minuti dalla fine, appena prima che Zapata sbloccasse la contesa. L’uno a zero ha cambiato le carte in tavola, con Gasperini che ha deciso poi di inserire Pasalic per contenere meglio gli ultimi colpi di coda del Cagliari, salvo poi andare in gol con lo stesso croato, ben oltre il novantesimo.

Kulusevski è quindi l’erede di Rigoni? Impossibile sostenerlo con certezza fino alle 20 del 31 gennaio, quando si chiuderà il calciomercato, ma sembra il più vicino all’esordio nella nuova nidiata di giovani. Erano ben cinque, in Sardegna. Esperienza anche per Marco Carnesecchi, miglior portiere dello scorso campionato Primavera — pur giocando sotto età — che però è di fatto il quarto dopo Berisha, Gollini e Rossi. L’assenza dell’albanese lo ha portato alla convocazione, ma è da tempo che le grandi squadre — non solo italiane — lo stanno seguendo con attenzione. La tradizione dei portieri orobica, da Consigli a Sportiello, potrebbe consigliare ottimismo circa la sua posizione.

Poi c’è Caleb Okoli, difensore centrale di origine nigeriana, ma nato a Vicenza. Molto forte fisicamente, è del 2001 e ha raccolto la sua prima convocazione contro la Juventus, nel boxing day di Santo Stefano.

La duttilità è la grande arma di Enrico Del Prato, capitano della formazione di Brambilla. Può ricoprire sia il ruolo di stopper che di terzino, sebbene nell’ultimo anno abbia praticamente sempre giocato a metà campo, come suo padre: è il figlio di Ivan Del Prato, ex AlbinoLeffe e Pisa. Infine Andrea Colpani, mezz’ala con il mancino fatato, già 7 gol in stagione, uno ogni 167 minuti. Sguardo sempre alto, classe da vendere, probabilmente deve crescere dal punto di vista fisico, ma può ripercorrere le orme dei Montolivo e dei Gagliardini.

fonte bergamo.corriere.it

By marcodalmen
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