03/05/2023 | 09.09
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Tebas: «Sbagliato garantire 4 posti in Champions League ai maggiori campionati europei»



Il presidente della Liga si dice contrario al criterio di qualificazione, valido dalla stagione 20218/19, che garantisce un numero così elevato di formazioni dello stesso paese in base al ranking UEFA a discapito dei campionati minori

Dalla stagione 2018/19 le prime quattro nazioni del Ranking UEFA vedono qualificate alla Champions League le prime quattro classificate del campionato. Una formula che rimarrà in vigore anche dal 2024, quando prenderà il via il nuovo format studiato per la massima competizione per club a livello europeo. Ma questo criterio di qualificazione non ha mai convinto qualche esponente del calcio europeo, soprattutto di quelle federazioni che si trovano dal quinto posto in giù del ranking. Ma non mancano anche degli oppositori nelle prime quattro leghe, come il presidente della Liga spagnola, Javier Tebas.

In un’intervista al quotidiano olandese AD, il numero uno del massimo campionato spagnolo ha dichiarato: «C’è un nuovo format di Champions League nel 2024, ma si dovrebbe iniziare a lavorare su un altro tipo di modello, un modello che sia più vicino alle origini di un torneo europeo di campioni nazionali, con campioni provenienti da ogni angolo d’Europa. Io rappresento la Liga, ma un quarto club spagnolo non è un miglioramento per la Champions League».

Secondo la tesi di Tebas, un numero troppo elevato di squadre che partecipano alla Champions incrementa le differenze, in termini di disponibilità economica, fra club dello stesso paese. «I club che giocano in competizioni europee guadagnano così tanto che si viene a creare un divario molto grande con il resto dei club nel proprio paese. Ed è stato sbagliato che nel 2016 siano stati decisi più posti in Champions League per i club dei campionati più importanti. Io ero contro quattro squadre spagnole che andavano in Champions League fin dall’inizio , come quattro squadre di Premier, Bundesliga e Serie A, a scapito di squadre di campionati minori».

Ma non solo la Champions League, Tebas ha puntato il dito anche contro la Superlega: «I campionato nazionali sarebbero distrutti sportivamente ed economicamente. Serie A, Bundesliga, LaLiga, Eredivisie… Se il tuo campionato nazionale non ti dà la possibilità di qualificarsi per giocare in Europa, allora la tua competizione nazionale diventa molto meno interessante. Ed è proprio quello che abbiamo costruito per molti decenni: la combinazione di competizioni nazionali ed europee insieme è un modello di successo».

Sul momento del calcio europeo, specialmente sulla Premier League, riconosciuta da tutti come il miglior campionato del mondo, che vede al suo interno 13 dei 20 club più ricchi: «Il governo britannico è molto critico nei confronti del modello Premier League. È un modello che genera perdite, basato sull’investimento costante dei proprietari dei club. Se non fosse per quegli investimenti, la classifica di Deloitte non sarebbe così: se Deloitte dovesse stilare un elenco dei club europei che perdono più soldi o realizzano il maggior profitto netto, non includerebbe un club inglese. Ma non si combatte la Premier League come fanno Barcellona, ​​Real Madrid e Juventus, istituendo una nuova Superlega Europea che spazzi via tutte le competizioni nazionali».

fonte calcioefinanza.it

 
By marcodalmen
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