This is football
TUTTO INIZIO' CON UNA SCONFITTA
Molti esperti di calcio ritengono che l'inizio dell'epopea dell'Atalanta Gasperiniana, coincida con la partita Atalanta - Napoli vinta 1-0 col gol di Petagna.
A mio parere invece la prima gara che ha certificato che il nostro modo di vedere il football era cambiato, fu la prima della stagione 2016-2017. Fu Atalanta - Lazio (3-4) ed in quella circostanza ci fu una sconfitta.
Allora ascoltai la gara su una delle reti radio nazionali, essendo via da Bergamo, rimasi coinvolto e attento fino alla fine, poco dopo mi chiamò dallo stadio il Robi con un tono che mal si conciliava con la pesante sconfitta subita, mi disse entusiasta "che partita! Mi sono proprio divertito, si ci sono problemi dietro, ma è stato uno spettacolo", un continuo cambio di fronte, come un film ricco di colpi di scena, in alcuni momenti entusiasmante ed ha trascinato il pubblico presente. Tanti amici pur rammaricati dal risultato mi descrissero un pomeriggio di "Calcio", si con la C maiuscola.
Si parlava di una sconfitta, di 4 reti subite, contro un avversario tra i più antipatici, eppure da quella prima gara si era voltato pagina.
ATALANTA - VERONA 0-2
La sconfitta con l'Hellas Verona per certi versi, mi riporta a quella svolta, ieri mi sono divertito. Certo il risultato non mi è gradito, ma la gara mi è piaciuta di più di quella di mercoledì, contro l'arrendevole Liverpool. Ho visto un calcio giocato a viso aperto, da due ottime squadre, noi decisamente meglio sia nel fraseggio che nelle trame ma incapaci di quello sprint decisivo di fronte alla porta, non che siano mancate le occasioni, ma i più freschi avversari, sono sempre riusci a sporcare le nostre conclusioni o a metterci una pezza.
Bravi loro, polli noi, ma con chi prendersela se non contro la sorte? Le occasioni sono fioccate, la squadra in campo ha dato tutto, non esiste prova che con altri interpreti saremmo stati più fortunati, quindi non è colpa del mister che ha sicuramente messo in campo la miglior formazione! Non può essere colpa della società, ieri non sono mancati gli esterni o il centrocampo ma l'attacco e nessuno si sogna di criticare il nostro potenziale offensivo. Non è stata di certo colpa dell'impegno dei giocatori, impegnati in un costante tour de force. Qualche colpa l'ha il covid che ha costretto a queste condizioni, le nazionali e gli impegni Champions ma siete sicuri di voler rinunciare a quest'ultima?
RINUNCIARE ALLA CHAMPIONS?
Le squadre impegnate in Champions hanno toppato quasi tutte, non solo in Italia, la Juve ha pareggiato a Benevento e doveva perdere, la lazio le ha prese dall'Udinese, noi dal Verona, l'unica è l'Inter che ormai quasi fuori dai giochi ha dovuto mostrare un po' di voglia (altrimenti i suoi tifosi arrivano coi bastoni), all'estero ha perso il Real Madrid, lo stesso Liverpool ha pareggiato con la 16 in classifica, è chiaro che la frequenza con cui si gioca non aiuta soprattutto chi fa calcio. Può anche causare gravi infortuni ai calciatori, che non sono robot o macchine a cui basta mettere benzina ma sono esseri umani che rischiano la loro incolumità con questa frequenza di gioco. Altro che ridurre gli stipendi, ci sarebbe da aumentarglieli (ovviamente basta quanto già prendono). Molti specialisti ritengono che l'intervallo minimo tra le gare dovrebbe essere di tre giorni, dove riposarsi o allenarsi, invece ci troviamo dal mercoledì alle 23.00 al sabato alle 18.00 con sole 57 ore, compresi viaggi internazionali, tra un match e l'altro e non solo una volta ogni tanto ma tutte le settimane.
Che fare allora rinunciare alla Champions?
ATALANTINI VS INTERTRISTI
Noi Dealovers abbiamo tutti la sensazione che questo sia l'anno buono, l'anno in cui si può portare a casa qualcosa, molti ci hanno lusingato, meritatamente, e candidato a vincere addirittura il tricolore, ma credo che tutti siamo consapevoli che il progetto nerazzurro non si ferma a quest'anno, ma va oltre, ha una proiezione che noi non immaginiamo nemmeno. Lo stadio stesso è da anni che evolve passo passo, sempre misurato, sempre calcolato per non turbare l'equilibrio tra la parte agonistica, la parte economica e la parte passionale. Il progetto dell'Atalanta non è sicuramente come quello di juve, inter o milan che DEVONO per forza vincere o vanno balle all'aria. Il nostro progetto è crescere sempre di più e restare in alto, non un fuoco di paglia, ma una brace pianificata che porti tutto alla giusta temperatura senza bruciare nulla.
Non mi piace far prediche, ma ragazzi! Pur nella nostrana natura di allenatori da bar, titolo di cui tutti noi siamo fregiati, non abbattiamoci, continuiamo a comportarci da Atalantini, non confondiamoci con quegli sfigati tifosi delle squadre metropolitane o blasonate, mi disgustano i loro comportamenti. Volete essere veramente paragonati agli intertristi? Avete visto che striscione hanno fatto? Bella la rima "Tirate fuori i coglioni se no veniamo coi bastoni" ma poco di sostegno.
Dopo la vittoria del Real a Milano ho cercato il video di Neschio, lo youtuber che spesso parla anche di noi, mi ha schifato come aizza i nerazzurri sbagliati contro la sua squadra, come batte i pugni e si indegna da dietro una scrivania, solo per prendere qualche like in più e far soldi sulla passione.
Non confondiamoci con loro, noi siamo il cioccolato!
IL VERO PROBLEMA!
Piuttosto che delle singole partite e delle sconfitte, la mia preoccupazione ricade invece sul nostro VIVAIO.
I nostri ragazzi sono praticamente fermi da febbraio, la ripresa tra agosto e ottobre è stata caratterizzata da preparazione approssimativa, da partite giocate in condizioni particolari, da allenamenti condizionati da protocolli, positività, risorse economiche, sospensioni di gare, assenza di tornei e amichevoli. Rischiamo una generazione di calciatori, rischiamo come per la scuola di avere alunni cresciuti in un modo NON completo.
Ci preoccupiamo della partita di Verona o col Liverpool, ma negli ultimi anni provate a ricordare cosa hanno significato i vari Kessie, Galgliardini, Conti, Caldara, Bastoni, Kulusevski, Diallo, e tutti gli altri. Questo si sarà un problema che potenzialmente condizionerà la nostra crescita.
La vera preoccupazione dell'Atalanta non deve essere nella singola gara, vincere, perdere o pareggiare fa parte del gioco, ma che l'Atalanta possa continuare nel suo progetto così da farci godere di questo spettacolo e continuare a poter dire THIS IS FOOTBALL!
By Cuginus