ATALANTA Zanotti, Caldara, Milesi, Redolfi; Conti (82' Barlocco), Gagliardini, Palma, Olausson (58' Mangni), Nava; Varano, Cais. Allenatore: Bonacina. A disposizione: Montrucchio, D'Amico, Tonon, Grassi, Tonsi, Mologni, Villanova, Oikonomidis.

Chi se la ricorda questa Atalanta ? Non è difficile però abbiamo intenzione di aiutarvi, è il 9 giugno 2013 e ci si trova a Gubbio e questa è l'Atalanta Primavera che si gioca lo scudetto di categoria con la Lazio e alla fine viene battuta, in modo netto, per 3-0.
La riproponiamo oggi quella formazione perché qualcuno di quei ragazzi è agli onori della cronaca mentre altri si dibattono nelle serie inferiori se non addirittura persi.
Ripercorriamo gli anni di questi ragazzi da quel giorno di Gubbio ad oggi per accorgerci di come le cose siano cambiate da allora.

Zanotti (94): Portiere dalle doti normali, dopo la finale tanta Lega Pro con Entella, Carrarese, Melfi, Pro Patria e adesso Como, l'unica società dove è riuscito ad essere titolare (ancora atalantino).
Caldara (94): era il cucciolo di quella difesa, ora sappiamo che aveva gli artigli di una tigre dopo due annate in B (Trapani e Cesena)
Milesi (93): il capitano dei tre dietro, inizio al sud (Benevento), un po' di B a Vercelli e poi Arezzo dov'è molte volte sta in panchina (ancora atalantino).
Redolfi (94): un pò di Lega Pro, Como e Pontedera, in B con la Pro Vercelli e poi in Portogallo, tanti posti ma anche tanta panchina (ancora atalantino).
Conti (94): non lo scopriamo noi, a piccoli passi dopo la Lega Pro (Perugia) e B (Lanciano) è arrivata la prima squadra a Bergamo e anche qui, come nella Primavera, a volte è più attaccante lui delle punte.
Barlocco (95): non era nostro (veniva dalla Juve) ma era forte, anche lui finito e rimasto in Lega Pro (non più nostro).
Gagliardini (94): percorso meno lineare, causa anche infortuni, tanta B (Cesena, Spezia e Vicenza) e alla fine la Nazionale, quella maggiore.
Palma (94): il gioiellino di quella squadra, non dotato fisicamente ma con tanta classe anche se poi il percorso per lui non è stato facile, inizio alla Nocerina (con intimidazioni dei tifosi), poi Como, Cittadella (B), Feralpi, Juve Stabia, Teramo e oggi al Renate sembra aver trovato il passo giusto, ma siamo in Lega Pro (ancora atalantino).
Olausson (95): il nuovo Stromberg nell'immaginifico dei tifosi, abbandona l'Atalanta per problemi di contratto, torna in Svezia, qualche apparizione e torna in Italia al Perugia ma l'amore non sboccia, il contratto viene subito risolto e di lui si perdono le tracce (non più nostro).
Mangni Doudou (93): sembrava un crack, quando entrava lui in campo qualcosa succedeva, magari anche in senso negativo, da allora serie B (Modena, Latina e Ascoli) e mercati esteri, prima la Turchia e ora il Portogallo, ultimo nella serie B lusitana (ancora atalantino).

Nava (94): era il jolly degli esterni, il migliore di quella fase finale, un po' di B (Novara, Carpi), Lega Pro (Spal), ancora B (Ascoli) e poi ancora un gradino indietro a Cittadella e Catania dove ultimamente trova la panca, quasi un mistero (ancora atalantino).
Varano (95): altro elemento di classe, perso in Lega Pro ora gioca a Pistoia (non più nostro).
Cais (94): vive un momento d'oro nella Primavera, poi sempre e solo in Lega Pro ma soprattutto pochi goal e per un attaccante è una colpa (non più nostro).
Della panchina sappiamo molto di Grassi, Oikonomidis passa poi alla Lazio per ritrovarsi ora in Danimarca mentre degli altri si sa poco o nulla.

Per completezza di informazione si deve dire che anche fra i giocatori della Lazio è accaduta una cosa simile, alcuni persi, molti che galleggiano e pochi (Strakosha, Cataldi e Keita) arrivati.

Un po' di amarcord per ricordare come eravamo, per sottolineare che il mondo del calcio non è facile e che chi è campione giovane non è detto lo sia da grande e soprattutto per rimarcare che quattro giocatori capaci di conquistare la serie A sono tanta roba e ci possono riempire di orgoglio. 

E se vogliamo essere ancora più ottimisti ricordiamoci gli scudetti dei giovani conquistati quest'anno.