20/07/2017 | 08.01
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Timothy Castagne, una freccia per il dopo Conti

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Dopo la difficilmente replicabile stagione 2016/2017, che ha visto l’Atalanta centrare un’impronosticabile qualificazione in Europa League, la dirigenza della Dea ha deciso di operare in maniera chiara sul mercato: nessun big sarebbe stato trattenuto davanti a offerte irripetibili, e così Franck Kessié e Andrea Conti hanno preso la via di Milano, sponda rossonera, raggiungendo all’ombra della Madonnina Roberto Gagliardini, passato all’Inter a gennaio. In entrata, però, la società bergamasca non si è fatta trovare impreparata, muovendosi con un occhio al futuro: Schmidt, Castagne, Gosens, Cornelius, Orsolini e Haas sono tutti elementi di grande prospettiva, oltre al colpo Ilicic, un asset offensivo in più per Gasperini, anche se forse poco compatibile con le sua idea di calcio.

Il laterale destro belga, in particolare, è uno dei nomi più interessati tra quelli sbarcati a Zingonia, dopo che a lungo l’Atalanta aveva inseguito il suo connazionale Thomas Foket. Castagne, arrivato dal Genk per 6 milioni di euro, si candida a raccogliere la pesante eredità di Conti, che nella scorsa stagione è stato una delle pedine fondamentali per i successi della Dea, grazie alla sua capacità di creare superiorità numerica sulla fascia destra e, pur non essendo troppo coinvolto nel giro palla, ha messo a segno otto gol, sfruttando al meglio i tagli dal lato debole e un’intesa perfetta col Papu Gomez, che accentrandosi dalla sinistra era solito pescarlo alle spalle della difesa avversaria.

Castagne
Timothy Castagne in azione con la maglia del Genk (Fonte foto: Mondo Futbol)

Castagne, per caratteristiche tecniche, è abbastanza diverso da Conti: ama la conduzione del pallone, spesso con l’esterno del piede, un po’ come faceva il Maicon dei tempi migliori, ed è più associativo del suo predecessore, amando le combinazioni nello stretto con la mezz’ala e non disdegnando anche la possibilità di prendersi dei rischi in fase di impostazione, per cercare il passaggio filtrante per gli avanti. Di certo, però, la sua spinta sull’out di destra non mancherà, nonostante prediliga arrivare sul fondo e crossare rispetto al taglio in area.

Nella metà campo difensiva, invece, le similitudini con il terzino bergamasco aumentano: il belga ama sfruttare la propria fisica con grande aggressività, specialmente quando l’avversario diretto si trova spalle alla porta, per far ripartire immediatamente l’azione. In situazioni di transizione, come tante se ne vedranno nell’Atalanta di Gasperini, Castagne preferisce difendere in avanti piuttosto che temporeggiare e trovarsi a indietreggiare, una tendenza che però, in caso di errori nell’anticipo, può provocare non pochi grattacapi al compagno di reparto. In tal senso, Rafael Toloi sa già cosa aspettarsi, dopo aver coperto le sbavature nell’uno contro uno di Conti per un anno e mezzo.

La partecipazione all’Europa League con la maglia del Genk – fu avversario del Sassuolo nella fase ai gironi – fa di Castagne uno dei pochi elementi nella rosa dei bergamaschi ad avere già esperienza a livello europeo, una responsabilità in più per un acquisto sul quale la famiglia Percassi ha puntato molto, intravedendo nel ragazzo il profilo giusto per non far rimpiangere uno dei beniamini dell’Atleti Azzurri d’Italia. Per il classe 1995, una grande opportunità di mettersi in mostra anche agli occhi del CT Roberto Martinez, per superare Meunier e Foket nelle gerarchie dell’ex tecnico dell’Everton.

fonte vocidisport.it

By marcodalmen
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