05/10/2017 | 09.33
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Tiribocchi: "Questa Atalanta sgretolerebbe la mia"

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Simone Tiribocchi, ex calciatore e attuale vice allenatore della Primavera del ChievoVerona, è intervenuto sulle frequenze di TMW Radio, nel corso della trasmissione ‘Due in Fuorigioco’.

Come ha fatto Gasperini a trasformare questa Atalanta?
“Credo ci siano diverse ragioni. Tante componenti che, mescolate, danno origine a un prodotto impressionante. Il mister è riuscito a creare un gruppo ideale formato dai senatori, penso soprattutto a Gomez, più quindici ragazzi di livello e dal mercato importante. La squadra in estate sembrava smantellata e, invece, continua a fare risultato. Bravo l’allenatore, ma anche il progetto e la società seria fanno tanto”.

Quale la Dea più forte e quella meno competitiva?
“Servirebbe viverle da protagonista per giudicare. La mia, nonostante il record di punti da meno 6 ai 46 finali, era indietro di parecchio a quella attuale che, guardando anche alle valutazioni di mercato, penso stia sopra a tutte le altre. Messe a confronto, questa sgretolerebbe l'Atalanta di sei anni fa”.

Sostiene l’ipotesi di un campionato a 18 club?
“No, sembra quasi di sognare. Sorrido quando sento certe cose. Un tempo il Chievo, oggi la SPAL e il Benevento non avrebbero potuto coronare i sogni di decine di migliaia di tifosi. Meritano di stare in A grazie al lavoro e al sacrificio. Gli investimenti sono gli stessi delle grandi società”.

La sua visione sulla Nazionale?
“Dall’esterno si guardano solo i risultati. Ventura ha cambiato molto, sta avviando un ciclo. È bastato un flop per ricevere subito tante critiche. Serve più coerenza. Giampiero crede molto in ciò che fa, è sempre stato così. Ha capito che non si possono azzardare i moduli, ma questa Nazionale ha bisogno di supporto e vicinanza, non sempre di critiche”.

Chi la stuzzica tra i giovani calciatori italiani?
“Chiesa e Verdi mi hanno entusiasmato. Simone manca forse ancora di continuità, Federico sembra già un veterano. Anche Pellegrini si sta confermando. I ragazzi vanno fatti crescere nel miglior modo possibile. Da troppo tempo in Italia mancano talenti così puri”.

E lei cosa trasmette ai suoi ragazzi?
“Dipende dall’età. Disciplina, rispetto di cose e persone. L’importanza che può avere un gruppo, rapportarsi con gli altri. I valori vanno trasmessi fin da piccoli. Oggi alcuni di loro sono troppo leggeri. Poi chiaramente c’è il calcio: è possibile che forse oggi si insegna troppa tattica e non a caso vediamo sempre meno talenti. Se un allenatore è ambizioso e basta, fa la stessa fine. Chi è troppo fissato con i moduli, perché segue il grande calcio, penalizza i ragazzi che andrebbero valorizzati con la tattica e la tecnica individuale”.

Totti, dopo qualche lezione per futuri allenatori, si è stancato. Perché?
“Io ho fatti corsi per quattro anni e vi assicuro che sono faticosi. Dopo la prima lezione ricordo di essere andato via. Stavo ancora giocando, durava sei ore e la programmavano verso sera dopo gli allenamenti. Posso capirlo, magari adesso in testa ha altre cose. Potrebbe non essere la sua strada migliore”.

Serie A: casuale che il campionato sia già spaccato?
“Beh anche l’anno scorso lo era, anche se poi si è clamorosamente risolto all’ultima giornata. Durante la stagione era comunque già deciso. La lotta retrocessione inizia a essere sistematica. Si sta livellando un po’ verso l’alto. Però, per le zone alte della classifica, credo ci siano le possibilità di divertirci fino alla fine”.

fonte tmw.com

By marcodalmen
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