04/11/2020 | 13.00
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Trauma semplice: no commozione cerebrale - by ReMo

Nella partita contro il Liverpool abbiamo subito un rovescio chiaramente inatteso, espresso da uno di quei punteggi negativi che hanno ciclicamente contrappuntato questi anni di gloria.

Sul fatto che la sconfitta ci stia tutta, siamo tutti perfettamente d’accordo, vista la qualità superiore dell’avversaria, le menomazioni di taluni titolari e l’assenza di altri, per noi fondamentali.

Alla completa riuscita di un risultato così negativo ha certamente contribuito una serie di infortuni, dovuti in particolare a troppi abituali errori dei singoli, oltre che da un superficiale disamina relativa alle caratteristiche dell’avversario. Senza dimenticare la sfortuna.

Il grave consiste nel fatto che, di questa sconfitta, si sia fatto un unicum, comprensivo degli ultimi rovesci subiti in campionato assommandoli in un dramma sportivo.

Si leggono sconforti e delusioni meritevoli di ben altri scenari, si parla di rifondazione della squadra e di scadimenti inauditi, rispetto ai gradi qualitativi trascorsi.

Addirittura si giunge ad ipotizzare che il piazzamento al terzo posto della CL, che ci declasserebbe alla disputa della EL, potrebbe essere una fortuna, in quanto ci eviterebbe di incontrare le squadre più attrezzate.

In altre parole si andrebbero  ridimensionare i sogni più belli, seppur azzardati per il reale possibile consolidamento, nel timore di subire sconfitte.

Credo che si tratti di autentica blasfemia sportiva rinnegare il confronto leale e foriero di crescita, cui sono stati dedicati sforzi ed impegni economici, ora distratti semplicemente per causa di una sconfitta, seppur sonora. Abiuriamo il detto: Pura dè nisù, chefe de negot, nel presupposto di farcela sotto ?

Dove sono le reazioni fiere e dignitose che hanno portato la nostra tifoseria ad accogliere i ragazzi reduci da cocenti sconfitte, nel cuore di una notte nebbiosa ?

Certamente ci sono degli accorgimenti da prendere e situazioni da modificare,  visto che non tutto quanto si è prodotto ha trovato conforto nei risultati pratici, ma questo sarà fatto nelle logiche della corretta gestione del sodalizio.

Non è accettabile effettuare sbalzi umorali incontrollati ed insipienti, ma piuttosto riportare a giusti livelli di equilirio ogni nostra reazione, nel bene e nel male.

La vita stessa è un confronto e solo i vili possono pensare di evitare scelte e sbagli, alla luce del fatto che il più degli errori è rimediabile.

Alla prossima ci tocca l’Inter: guai a considerarla una sfortuna, perché al contrario ci offre subito la possibilità di rimetterci in sella, con la determinazione e la perentorietà di correggere atteggiamenti sportivi da modificare e riprendere il passo preventivamente interrotto.

I bergamaschi che non desistono si vedono nelle prove quotidiane di applicazione e di consapevole coscienza di ciò che è giusto compiere, nella dovuta interpretazione ed intensità.

La nostra Atalanta è uno dei riferimenti positivi del nostro carattere e del nostro spirito, cui abbiamo assegnato il valore di rappresentarci, per tutto quello che siamo , traguardando il meglio, per tutti noi.

Non dimentichiamocene e torniamo a guardare avanti, consapevoli che sono soprattutto le sconfitte, a farci crescere.

Forza Atalanta !!

by ReMo
By Gandalf
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