Atalanta (3-4-1-2): Sportiello; Toloi, Djimsiti, Scalvini; Maehle, De Roon, Koopmeiners, Zappacosta (55′ Okoli); Pasalic (76′ Ederson); Muriel (55′ Lookman), Højlund (86′ Demiral). A disp. Musso, Rossi, Bernasconi, Colombo, De Nipoti. All. Gasperin

Verona (3-4-2-1): Montipò; Ceccherini (79′ Coppola), Hien, Cabal; Terracciano (65′ Verdi), Tameze (79′ Abildgaard), Sulemana, Depaoli; Ngonge, Lazovic (58′ Faraoni); Djuric (65′ Gaich). A disp. Berardi, Perilli, Zeefuik, Magnani, Veloso, Hrustic, Braaf, Kallon. All. Zaffaroni

Pareva l'ennesima pessima giornata per l'Atalanta, quando al minuto 11 Lazovic sfugge a Scalvini e con un potente tiro sull'incrocio porta in vantaggio il Verona. Fortunatamente, la Dea ci sorprende sempre e qualche volta anche in positivo: grande reazione dei ragazzi che iniziano subito a cercare il pareggio che arriva grazie a Zappacosta al '22. La rete è oramai un classico del repertorio del numero 77: Muriel fa sponda e l'esterno da fuori area scaglia una bomba ad incrociare che Montipò non può prendere. L'Atalanta pare esserci, pur rimaneggiata e con tutti i limiti che oramai conosciamo ma in campo è percepibile la voglia di portare a casa i tre punti. Nel primo tempo Hojlund ci prova un paio di volte senza ferire, poi poco altro.

Secondo tempo che inizia con un altro storico ritornello: Zappacosta ha un fastidio, stringe i denti ma si capisce che più di tanto non potrà resistere. Fortuna vuole che Montipò decida al 53' di  voler provare a scartare Pasalic, la cosa non può ovviamente finire diversamente dal portiere che perde il pallone e Mario che appoggia in rete per il vantaggio. Il Verona prova  riprendersi ma la beffa è troppo forte per essere smaltita ed al 62' Hojlund firma la terza rete: il danese viene pescato da Lookman e da una ventina di metri scaglia in porta un missile imprendibile. Da lì in poi, l'Atalanta prova a gestire e il Verona prova a rientrare ma la fortuna è tutta per la Dea visto che gli scaligeri prendono ben due legni nel giro di dieci minuti e impegna Sportiello in un paio di parate notevoli. Dopo cinque minuti di recupero, l'arbitro fischia la fine.