Trevor Francis: “Sfortunato a Bergamo, ma è stato uno dei campioni dell’Atalanta”
Due Coppe dei Campioni in bacheca, anche se la sua avventura sotto le Mura non fu indimenticabile: "Troppi infortuni, ma una classe che non si discute
È uno dei due inglesi che hanno giocato nella storia dell’Atalanta (l’altro è Gerry Hitchens, negli anni Sessanta): Trevor Francis, lo sceriffo di Nottingham, compie 66 anni (è nato il 19 aprile 1954).
Purtroppo nell’Atalanta abbiamo potuto ammirare solo una piccola parte della sua classe, in un’annata sfortunata (1986-87) e per lui caratterizzata da tanti infortuni. “Non solo per lui”, ricorda Mimmo Gentile. “Osti si era rotto il crociato, io che non mi ero mai fatto male ero rimasto fuori due mesi perché m’ero rotto il perone ed eravamo senza difesa. Francis era giocatore di alto livello ma anche un ragazzo giusto, probabilmente un inglese atipico per il suo carattere aperto, eravamo anche in camera insieme. Una persona eccezionale, peccato che ci siano stati tanti problemi in quell’annata, quella dei diciassette pali, altrimenti non saremmo neanche retrocessi”.
E magari anche qualche gol in più di Francis, l’unico l’aveva segnato in campionato in Atalanta-Fiorentina il 12 gennaio 1987 (più due in Coppa Italia). “Era un lunedì, avevamo recuperato la partita rinviata con la Fiorentina per neve il giorno prima. Poi segnò su rigore Magrin”.
“Trevor” ricorda il suo allenatore di allora, Nedo Sonetti, “potenzialmente era un grande giocatore, purtroppo per tanti problemi da noi non ha potuto esprimersi in maniera convincente. Era stato uno degli acquisti più importanti per l’Atalanta, dopo quattro anni nella Sampdoria: Previtali l’aveva visto, ero molto contento di quell’acquisto”.
Un passo indietro. Cinquant’anni fa, a soli 16 anni, Francis esordiva nella Premier inglese con il Birmingham City e fino a poco tempo fa è stato il più giovane debuttante nel massimo campionato inglese. Non solo: aveva fatto sensazione il suo trasferimento dal Birmingham al Nottingham Forest per un milione di sterline, mai era stata pagata una cifra simile ed era il 1979. E con il Nottingham di Brian Clough, Francis ha vinto due volte la Coppa dei Campioni, nel 1979 a Monaco di Baviera battendo in finale il Malmoe proprio con un gol di Trevor. L’anno dopo bis per il Nottingham anche se Francis non giocò la finale, negli ultimi mesi la tendinite l’aveva tenuto lontano dai campi.
Poi Francis diventa una leggenda della Sampdoria di Mantovani, dove gioca per quattro anni ed è capocannoniere nella Coppa Italia del 1985. Un fuoriclasse, con queste credenziali arriva all’Atalanta per quella che sarà la sua ultima annata in Italia.
Ricorda Sonetti: “Con la Samp aveva vissuto gli anni più belli, qui da noi le caviglie di Trevor… andavano per conto loro, era sempre infortunato. Ma quando andava in velocità sull’esterno, beh ho visto pochi giocatori fare cross come lui”.
Però il sor Nedo ha fatto crescere un certo Donadoni…”Ah certo, lui è stato il migliore, aveva fantasia, velocità, dribbling, una capacità straordinaria di saltare l’uomo. Classe incredibile, perciò il Milan l’ha voluto”.
Francis invece… “La classe non si discute, potenzialmente era un grande”.
E l’Atalanta di adesso, Sonetti? “Incredibile, fantastica, sono davvero contento quando la vedo”.
Francis è poi tornato a giocare e allenare in Inghilterra e negli ultimi anni ha fatto anche il commentatore televisivo per Sky Sport. L’anno scorso ha pubblicato la sua autobiografia, One in a Million, con evidente riferimento al colpo di mercato del Nottingham Forest, nel 1979.
fonte bergamonews.it di Alberto Porfidia