14/12/2016 | 04.34
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''Tutti a San Siro!''

Perdere come abbiamo fatto con l’Udinese brucia. Brucia perché abbiamo assistito ad un primo tempo con i friulani quasi costantemente schiacciati nella loro metacampo, con numerose occasioni da gol non realizzate vuoi per imprecisione, vuoi per una buonissima prestazione del portiere ospite, vuoi per la traversa, vuoi perchè in certe situazioni è già bello riuscire a calciare ilpallone ma non si può essere precisi.

il gol dell’Udinese alla fine del primo tempo ci ha lasciati tutti di sale: al pareggio di Kurtić in apertura di ripresa abbiamo pensato tutti che le cose si sarebbero risistemate, ma la fase difensiva degli ospiti e le loro ripartenze hanno fatto il resto.

Se avessimo segnato nel primo tempo probabilmente la partita avrebbe preso un’altra piega (tutto da vedere: conosciamo bene i detti a proposito dei “se” e dei “ma”…): resta il fatto che se non si sfruttano le occasioni create, c’è il rischio che il risultato a fine partita non sia in linea con le aspettative.

Grande fluidità nelle trame di gioco, buonissima circolazione della palla in campo, una costante ricerca degli uomini smarcati sulle fasce laterali per tentare l’aggiramento ed i sucessivi cross in area, ottimi inserimenti in area. Un po’ meno bene la fase difensiva rispetto alle ultime uscite ma è ovvio che, quando si rincorre il risultato, qualcosa viene perso in fase di copertura. E che certi errori non si possono fare possiamo dirlo noi, che chiacchieriamo al bar: poi in campo le cose vanno diversamente.

Va detto che una sconfitta come quella con l’Udinese permette al tecnico di vedere alcuni dettagli che forse hanno fatto la differenza: dettagli che, se realmente ci sono, possono venire analizzati per cercare una soluzione o, almeno, di “nascondere la polvere sotto al tappeto”. Cosa che non potrebbe capitare in caso di vittoria, soprattutto se si viene da una lunga striscia di risultati positivi.

Potrebbe essere un problema di calo fisico: mancano solo otto giorni alla pausa natalizia, ed un fatto simile potrebbe essere tutto sommato accettabile in vista della ripresa degli allenamenti per la prima partita del 2017. Se così fosse, i preparatori atletici sicuramente sapranno cosa fare.

Potrebbe essere un problema relativo ai centrocampisti nerazzurri che fanno un passo avanti di troppo in fase di attacco, per poi venire risucchiati dal contropiede avversario.

E potrebbero esserci mille altre piccole cose da sistemare. Resta un concetto importante: questa squadra gioca a calcio. Un bel calcio. Per una partita di dicembre contro l’Udinese, con prezzo pieno del biglietto, era difficile vedere così tanta gente nostrana allo stadio, ma ieri le tribune offrivano un grande colpo d’occhio. Questo dettaglio è forse molto più importante di quanto non lo sia il risultato della partita di ieri: cinquemila spettatori in più allo stadio per cinque partite contro squadre di metà classifica significano l’ingaggio annuale di un buon giocatore.

L’equazione è semplice: se la squadra gioca un buon calcio, si fidelizza il tifoso. Se la squadra gioca bene e vince, il tifoso è soddisfatto e si riconosce anche di più nei colori sociali del club.

Stiamo a vedere come andrà la partita di sabato a san Siro col Milan: giocare a Milano sarà una grande emozione per molti giovani nerazzurri, e sarà comunque una partita d’alta classifica. I rossoneri quest’anno non sono uno squadrone, ma giocano umilmente, quasi da provinciale. Inoltre ci sono alcune individualità di spicco, e Lapadula sta crescendo: non sarà “Gallo” Belotti, ma anche questo segna, e i nostri dovranno tenerlo d’occhio.

Tutti a san Siro!

 

BY GOALIE

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