27/09/2025 | 12.10
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Un amato doppio ex (vero stavolta) esamina la sfida di oggi

Per Antonio Cabrini, che di sfide importanti ne ha vissute tante e conosce bene entrambe le squadre, la partita tra Juventus e Atalanta è molto più di un semplice scontro di campionato: è un banco di prova per capire davvero a che punto sono arrivate.

L’ex campione del mondo, intervistato oggi dalla Gazza, avverte che la vera insidia arriva proprio dalla Dea, ormai considerata una grande del nostro calcio grazie al lavoro di Gasperini e della famiglia Percassi, che secondo lui hanno dato un’impronta vincente e una mentalità da top club.

Cabrini, che ha giocato anche con Antonio Percassi, ricorda come già allora si intuiva la determinazione che oggi trasmette da presidente. Tra i giocatori atalantini, l’ex difensore invita a tenere d’occhio Pasalic, un centrocampista capace di fare un po’ di tutto e troppo spesso sottovalutato, e osserva che Juric eredita una realtà solida dove i paragoni con Gasperini sono e saranno inevitabili, ma che rappresenta comunque una base più che favorevole per lavorare.

Passando alla Juventus, Cabrini sottolinea che l’atteggiamento non manca, come si è visto nel rocambolesco 4-4 in Champions, ma avverte che Tudor dovrà ritrovare la compattezza difensiva delle prime uscite se vuole restare in scia del Napoli di Conte, ancora la squadra da battere.

Se potesse aggiungere un uomo chiave alla retroguardia bianconera, il suo pensiero corre a Scirea, altro doppio ex esempio di calma e leadership, uno che sapeva guidare il reparto come pochi. In attacco l’ex terzino non ha dubbi su Vlahovic, che resta il suo preferito, ma apprezza anche l’alternanza tra i centravanti e si aspetta belle giocate da Cambiaso, capace di inventare anche senza essere un vero nove, oltre a Locatelli, che per carattere e presenza è il capitano ideale.

Cabrini si augura però che non si ripeta una partita piena di gol come quella vista in Europa: per lui il calcio vero è fatto di risultati “puliti” come un 1-0 o un 2-0, che danno sicurezza e solidità.

Per Cabrini questa sfida serve a entrambe: l’Atalanta per confermare di essere ormai stabilmente tra le grandi, la Juventus per dimostrare di saper tornare quella squadra concreta e impenetrabile che tutti ricordano.

By staff
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