Un bell'articolo su Martino
Da quotidianosportivo.net
Alle spalle l’infortunio che gli ha negato la finale di Dublino e gli Europei: l’olandese vuole la Supercoppa
L’Atalanta ha ritrovato la sua bandiera, in queste prime due settimane di lavoro estivo: Marten De Roon. L’olandese è tornato nella migliore forma dopo aver smaltito il grave infortunio muscolare subito il 15 maggio nella finale di Coppa Italia contro la Juventus, infortunio che lo ha costretto a saltare la trionfale finale europea di Dublino. Beffa doppia, perché il centrocampista ha dovuto rinunciare anche agli Europei. Ora l’Highlander nerazzurro, che non arriva dalle terre alte ma dai Paesi Bassi, è pronto a iniziare la sua nona stagione in maglia atalantina, l’ottava consecutiva. Arrivato a Bergamo nell’agosto 2015, ceduto l’anno dopo al Middlesbrough per 15 milioni (la prima vera plusvalenza dell’era Percassi), poi richiamato l’estate a seguire, a furor di popolo: lo volevano indietro i tifosi, i Percassi, i compagni, lo stesso Gasperini e voleva tornare lui, De Roon, che aveva persino accettato una decurtazione dell’ingaggio pur di rientrare a Bergamo.
Da allora sette anni a tutto gas, con un crescendo di prestazioni personali e risultati di squadra. Dal 2017 il mediano cresciuto a Rotterdam è diventato un giocatore di livello internazionale, un nazionale olandese protagonista in un Europeo (2021) e in un Mondiale (2022), un calciatore da Champions con la Dea, fino al trionfo di Dublino a coronare una corsa nerazzurra in cui è stato il protagonista più presente in assoluto. Sono state infatti 308 le partite disputate negli ultimi 7 anni con “Gasp“, una media di 44 a stagione, ben 345 aggiungendo la sua prima annata pre gasperiniana a Bergamo. Lo scorso anno è diventato il secondo atalantino di sempre per presenze assolute, attualmente è distanziato di 90 gare dal recordman Gian Paolo Bellini, peraltro suo compagno nel 2015-16, che sembrava irraggiungibile per tutti a quota 435. De Roon potrebbe farcela nelle prossime due stagioni: ha compiuto 33 anni a marzo, potrebbe riuscire ad agganciarlo nel 2026, a 35 anni e mezzo.
Per Gasperini non è solo un giocatore, lo stesso tecnico di Grugliasco lo ha più volte definito un suo collaboratore in campo. Per molti tifosi tra un decennio sarà lui, San Martino, il tecnico dell’Atalanta del 2035. Intanto è il vice capitano (ma nell’ultima stagione ha avuto quasi sempre lui la fascia sul braccio per via delle assenze di Rafael Toloi) e l’equilibratore del gioco. E tra tre settimane a Varsavia sarà la diga del centrocampo atalantino nella finale di SuperCoppa contro il Real Madrid.
Leader dentro e fuori dal campo. Atalanta, De Roon è tornato al top
Alle spalle l’infortunio che gli ha negato la finale di Dublino e gli Europei: l’olandese vuole la Supercoppa
L’Atalanta ha ritrovato la sua bandiera, in queste prime due settimane di lavoro estivo: Marten De Roon. L’olandese è tornato nella migliore forma dopo aver smaltito il grave infortunio muscolare subito il 15 maggio nella finale di Coppa Italia contro la Juventus, infortunio che lo ha costretto a saltare la trionfale finale europea di Dublino. Beffa doppia, perché il centrocampista ha dovuto rinunciare anche agli Europei. Ora l’Highlander nerazzurro, che non arriva dalle terre alte ma dai Paesi Bassi, è pronto a iniziare la sua nona stagione in maglia atalantina, l’ottava consecutiva. Arrivato a Bergamo nell’agosto 2015, ceduto l’anno dopo al Middlesbrough per 15 milioni (la prima vera plusvalenza dell’era Percassi), poi richiamato l’estate a seguire, a furor di popolo: lo volevano indietro i tifosi, i Percassi, i compagni, lo stesso Gasperini e voleva tornare lui, De Roon, che aveva persino accettato una decurtazione dell’ingaggio pur di rientrare a Bergamo.
Da allora sette anni a tutto gas, con un crescendo di prestazioni personali e risultati di squadra. Dal 2017 il mediano cresciuto a Rotterdam è diventato un giocatore di livello internazionale, un nazionale olandese protagonista in un Europeo (2021) e in un Mondiale (2022), un calciatore da Champions con la Dea, fino al trionfo di Dublino a coronare una corsa nerazzurra in cui è stato il protagonista più presente in assoluto. Sono state infatti 308 le partite disputate negli ultimi 7 anni con “Gasp“, una media di 44 a stagione, ben 345 aggiungendo la sua prima annata pre gasperiniana a Bergamo. Lo scorso anno è diventato il secondo atalantino di sempre per presenze assolute, attualmente è distanziato di 90 gare dal recordman Gian Paolo Bellini, peraltro suo compagno nel 2015-16, che sembrava irraggiungibile per tutti a quota 435. De Roon potrebbe farcela nelle prossime due stagioni: ha compiuto 33 anni a marzo, potrebbe riuscire ad agganciarlo nel 2026, a 35 anni e mezzo.
Per Gasperini non è solo un giocatore, lo stesso tecnico di Grugliasco lo ha più volte definito un suo collaboratore in campo. Per molti tifosi tra un decennio sarà lui, San Martino, il tecnico dell’Atalanta del 2035. Intanto è il vice capitano (ma nell’ultima stagione ha avuto quasi sempre lui la fascia sul braccio per via delle assenze di Rafael Toloi) e l’equilibratore del gioco. E tra tre settimane a Varsavia sarà la diga del centrocampo atalantino nella finale di SuperCoppa contro il Real Madrid.
By staff