''Un sabato diverso''
La vittoria di Palermo è maturata senza sorprese: troppa la differenza vista in campo. I nostri hanno mantenuto il controllo della partita, nonostante i siciliani abbiano segnato un gol e abbiano avuto altre buone occasioni, ma i nerazzurri sono stati superiori. Forse ci si poteva aspettare un atteggiamento più attento in alcuni momenti dell’incontro, soprattutto in fase difensiva, ma il risultato non è mai stato in discussione. Molto buono l’inserimento di Cristante, un elemento già entrato in sintonia coi compagni di reparto e le richieste di Gasperini.
I nostri hanno giocato a memoria come ormai fanno ogni settimana, senza essere leziosi. Difficile aggiungere altro, soprattutto quando l’avversario non riesce a metterti alle corde. Le vere difficoltà arriveranno presto, molto presto, e lì si dovrà pure essere pronti. E Gasperini ci crede, viste le sue dichiarazioni relative alla crescita tecnica della squadra tutta.
Noi tifosi siamo abituati a riempire la settimana in attesa del match seguente con diverse considerazioni, una delle quali sono le tabelle. Fortunatamente chi va in panchina e in campo pensa ad essere pronto per la partita anche se, sulla carta, il Crotone non dovrebbe rappresentare un incontro problematico. Perlomeno questo è ciò che ci auguriamo. Un aspetto che andrà tenuto nella giusta considerazione è il carico di giocatori nerazzurri diffidati: sebbene i ricambi siano validi, noi tutti preferiremmo giocare le partite sulla carta più impegnative con i giocatori-chiave in campo e non in tribuna, ma nell’arco di un campionato anche le squalifiche hanno un peso specifico importante da tenere nella giusta considerazione. Viene da chiedersi se, contro il Crotone, Gasperini deciderà di rimettere in campo qualcuno dei giovanissimi (Bastoni, Latte Lath e Melegoni).
Il posticipo della serie A tra Lazio e Milan, terminato con un pareggio, evidenzia ulteriormente la buonissima classifica dell’Atalanta, in piena corsa per un posto in Europa. La strada è ovviamente lunga, come tutti sappiamo da qui alla fine incapperemo in qualche rallentamento, soprattutto quando ci saranno scontri diretti. Ma gli scontri diretti toccheranno anche agli altri (questa settimana ci sarà Milan-Fiorentina), non solo a noi.
Tocca però tornare a concentrarsi sul Crotone, prossimo avversario nell’anticipo di sabato, non solo per la partita, ma per uno dei momenti più delicati, a livello emotivo, della stagione atalantina. Lo stadio ricorderà Ale e Chicco, come ogni anno. Chi ha una certa età ed ha un ricordo di quei giorni sentirà un brivido nel pre-partita, perché se è vero che l’Atalanta è parte importante della cultura sportiva (e non solo) bergamasca, il ricordo di quella disgrazia è scolpito nella memoria della città. E questo pensiero entrerà anche nella mente di chi allora non era ancora nato, oppure già c’era ma, per ovvie ragioni, non ha memoria diretta di quell’incidente.
Il senso di appartenenza che l’Atalanta offre ai suoi tifosi va al di là di una partita, di un giocatore a cui ci si può affezionare oppure no, di una bandiera sventolata o di un coro lanciato dagli spalti. Questo senso di appartenenza ci unisce tutti anche nel ricordo di ciò che accadde quella notte e, a distanza di tanti anni, quel pensiero ancora ci riempie gli occhi di lacrime, sia che noi ci si sieda in tribuna oppure si resti in piedi in curva. Questo ricordo credo sia ormai parte importante del senso di appartenenza ai nostri colori. E noi tifosi atalantini ce lo porteremo dentro finché avremo vita.
Se un giorno l’Atalanta entrerà stabilmente nella parte sinistra della classifica di serie A, se un giorno davvero andremo in Europa, se mai un giorno riusciremo ad avere quello scudetto tricolore sulle nostre maglie, spero che il ricordo di chi ci ha lasciato prematuramente passi, almeno per un istante, nella mente di tutti noi tifosi follemente innamorati della Dea e della vita in nerazzurro.
BY GOALIE