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Un tuffo nell'idiozia

High diving starts at World Championships in Barcelona - Headlines, features, photo and videos from ecns.cn|china|news|chinanews|ecns|cnsOggi (o ieri, visto che al momento nel quale pubblichiamo, e’ gia’ stata superata la mezzanotte), si e’ vissuto un divertente caso editoriale all’interno della nostra redazione.

Tutto è nato dalla notizia, poi diventata virale, del video pubblicato sui social dall’ufficio stampa della Fiorentina e poi rimosso, riguardo le capacita’ tuffatorie del loro ex Federico Chiesa, ora alla Juventus.

Potete leggere riferimenti QUI, QUI e QUI ma ce ne sarebbero molti altri.

Dico subito che ero contrario a dare pubblicita’ alla cosa ma la valanga di solleciti (email, whatsapp e social) mi hanno convinto della viralita’ (cioe’ della popolarita’) dell’argomento in oggetto.

E abbiamo imparato negli anni che quando un argomento diventa virale non lo si puo’ omettere, per quanto sconveniente sia.

Non ne volevo parlare per diversi motivi. Primo fra tutti perche’ fomentare, invitare e rimestare polemiche con la tifoseria viola è come sfidare Rocco Siffredi, Reinhold Messner o Andrea Bocelli nei rispetti campi, in quello che gli e’ piu’ congeniale. E’ come cercare di eguagliare il livello eccelso di qualcuno ed poi essere giocoforza battuti dall’esperienza altrui.

Perche’ della polemica con la favella i fiorentini sono maestri da quando esistono, da ben prima che persino loro inventassero quella specie di combattimento senza regole e rispetto che chiamano “calcio fiorentino”

Ma cercare di pareggiare il loro livello, in questo caso, non si tratta di opera virtuosa o meritoria bensi’ abbassarsi al livello idiota della loro opinione pubblica.

Perche’ quando Chiesa si tuffava in maglia viola la colpa era di chi, tra gli avversari, osava alzare la voce.

Perche’ dare dello “zingaro” a Vlaovic era razzista e sconveniente sino a quando non hanno cominciato loro perche’ il giovane vuole emigrare da Firenze. Chissa’ poi’ perche’.

Abbarbicati a due scudetti conquistati nel 1956 e nel 1969 i tifosi fiorentini, quando parlano di calcio, perdono poi quel poco di ragione che conservano in altri campi.

Hanno cacciato i Della Valle, i Pontello, prima o poi lo faranno anche con Commisso perche’ si vedono ancora, sempre e solo grandi, come se per il blasone ed il passato gli altri dovessero solo scansarsi, come se fosse inammissibile che la loro citta’ potesse vivere da decenni campionati nel piu’ completo anonimato scavalcata nel valore tecnico, nel management e soprattutto dai risultati da club piu’ plebei di loro. Il nostro, ma anche molti altri, per non far nomi

Come se i tifosi del Genoa e della Pro Vercelli pretendessero la serie A perpetua garantita ad honorem per via di un passato gloriosissimo.

Ma, sinceramente, cosa aspettarsi da chi vanta Dante tra i suoi figli quando all’epoca lo costrinse all’esilio, cosa pretendere da una tifoseria che critica Chiesa, ma in passato anche Bernardeschi, Baggio e chissa’ quanti altri, per comportamenti conosciuti e ripetuti che, quando compiuti in maglia viola, passano inevitabilmente ed inesorabilmente in Cavalleria?

A proposito di Chiesa qualcuno di noi del sito ha contattato un amico di Firenze che gli ha risposto” Ora gobbo, deve solo morire. Finché era viola lo avrei difeso sempre e comunque”.

Capito? La loro fede non si esprime attraverso il gesto ma nel nome del colore che si veste. Come se un sacerdote dovesse giustificare un omicida solo per aver calzato una collanina con la croce durante il reato. O un marito violento con la sua donna solo perche’ in linea con i dettami del suo credo.

Chiedo, percio’, di non commentare piu’ di tanto la notizia perche’ si commenta da sola, che era proprio il motivo per la quale non volevo venisse riportata.

Perche’ nei contraddittori ci si confronta con gente con la testa sulle spalle, non con chi se ne esce con perle come quella in oggetto che rivendicano mancanza di buon senso ed amor proprio.

Perche' a chi ha una opinione diversa dalla tua si prova a motivare le proprie convinzioni ma ai matti si da' ragione e basta, senza perdere altro tempo, cosa che sto facendo io adesso per cercare di spiegarlo a chi mi legge.

 

Siamo bergamaschi, abituati a concretezza e pragmatismo, piu’ che la bocca, come i fiorentini, facciamo andare le mani e quasi sempre per costruire, non per distruggere la ragione.

“Bergamo ha dato al mondo piu’ geni di Firenze”. Lo diceva Gianni Brera gia’ piu’ di 50 anni fa, e di sicuro non era uno stupido.

 

Calep

 
By staff
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