Una passione, di padre in figlio
Da Atalanta, Fubal e dintorni rivista di ATA
Un amico mi ha raccontato che mercoledì 20 ottobre mattina ha accompagnato suo figlio al ritrovo dei tifosi dell’Atalanta pronti ad andare al seguito della squadra per la trasferta di Manchester. Quelle che seguono sono le sue parole:
“…nell’ultima settimana ho visto mio figlio impegnato nei preparativi per affrontare la trasferta di Manchester. Documenti, prenotazione dei tamponi, il passaporto, il Passenger Locator Form inglese, la sua versione italiana, insomma una serie infinita di carte alle quali mancava solo di doverci mettere anche le marche da bollo.
È stato molto bello vedere, la sera precedente la partenza, la cura, la preparazione della sciarpa dell’Atalanta e poi degli abiti necessari, lo zaino…una sorta di rito che mi ha ricordato quando a fare queste cose ero io negli anni passati.
Quello della preparazione è sempre stato un momento emozionante che ricordo volentieri; l’emozione, a volte un po’ di apprensione, ma sempre la gioia di poter, con gli amici di sempre seguire la squadra in trasferta.
Al mattino di mercoledì mattina per accompagnarlo al ritrovo programmato per incontrare gli altri tifosi ci si sveglia molto presto; lo vedo ripercorrere mentalmente tutti i preparativi, una sorta di check per avere la sicurezza di avere tutto quello che serve; passaporto, soldi, Green pass, prenotazione tampone ed ovviamente la sua sciarpa dell’Atalanta…ok c’è tutto, è pronto si parte.
Sale in auto, lo vedo leggermente emozionato, stato d’animo che cerca di stemperare chiedendomi improbabili previsioni del tempo. Pochissima gente in giro per la città, poche parole, ed anche io comincio ad emozionarmi (situazione che peraltro avviene ogni volta che vado all’Atalanta sia in trasferta ma anche in casa).
Arriviamo al ritrovo stabilito, mi saluta, i soliti avvertimenti di rito a cui neanche io credo molto, e poi scende dall’auto, lo vedo allontanarsi con zaino in spalla e sciarpa al collo…ed incontra i suoi amici, il suo gruppo.
Emozione sua, molta emozione mia, un leggero rammarico per non aver potuto affrontare io stesso la trasferta inglese, ma il budget è quello che è e dovendo scegliere…meglio lasciare lo spazio ai giovani.
Penso che la stessa emozione e sentimento l’abbiano provata altri amici che hanno affrontato questa trasferta accompagnati dal proprio figlio o figlia.
È proprio così, emozionati e contenti di aver tramandato una passione di padre in figlio”.
By marcodalmen