Una squadra, un popolo, una nazione
Mancano ore alla partita piu' importante della storia atalantina. Per ora.
Saremo tutti là, virtualmente, sugli spalti dello stadio del Benfica (in foto), nella stessa città che ci regalo' il Malines nel 1988 dopo il pareggio con lo Sporting.
Non manchera' il popolo bergamasco bensi' quello atalantino visto che molti nostri tifosi non sono targati BG e soprattutto gia' c'erano anche quando la conquista della serie A era un punto d'arrivo della nostra fede.
Al contrario, e come allora ci sara' un'intera nazione, quella nella quale viviamo, a soffiare alle spalle dei nostri. Persino gran parte della Francia vuole vederci vincitori perche' là il PSG ha la stessa antipatia e impopolarità della Juve in Italia.
Ieri ho fatto un giro per Bergamo per ritrovare l'atmosfera pre-Malines e non l'ho trovata. Coerente: la partita non si gioca in città come nel 1988 e il Covid ci ha forse lasciato in eredità un ulteriore dose di pragmatismo, anche con la squadra tra le prime otto d'Europa.
Ma la fede cova costante "sotto la brasca", da buoni Orobici. Sarebbe stato un esodo epocale verso Parigi che neanche a Dunkerque nel 1940...
Questo 2020 rimarrà nella mente di tutti, sembra di vivere in una realta' alternativa che dà un senso di totale estraniazione: una pandemìa devastante, il convulso finale di campionato con 3 partite alla settimana, i 98 gol, la nostra Champions, il girone ribaltato, il Ferragosto di gloria, Ilicic...
Già, mancherà lui, un mostro degno del pallone d'oro sino al Valencia, poi forse schiacciato anche dalle sue stesse imprese. Spiace infinitamente a tutti ma, nell'occasione, ci siamo ancora distinti.
Da altre parti la societa' avrebbe sbandierato l'inadempienza contrattuale, Zingonia e i tifosi gli hanno steso un letto d'affetto, comprensione e riconoscenza.
Spero solo che lui si ricordi, se e quando tornera' a giocare, magari dopo aver ricevuto offerte irrinunciabili da fuori.
Personalmente sto vivendo l'approccio alla partita come se avessi in agenda un importante appuntamento col dentista, e mi fa sorridere pensare a Guardiola e alla sua battuta, un po' mitigato dal pensiero affettuoso ad un mio caro amico, atalantino d'acciaio, che stanotte ha perso la madre.
La sfida è un'incognita benche' personalmente qualche idea ce l'abbia. Ma noi abbiamo gia' vinto e, in fondo, mi spiacerebbe solo una cosa e cioe' perdere di goleada perche' domani avremo centinaia di milioni di spettatori da tutto il mondo e figuracce non ce le meritiamo proprio dopo un'annata cosi'.
L'interesse per la partita è presto detto, basta seguire i social in queste ore. E una marea di post provengono dall'estero che ci tratta spassionatamente come meritiamo e per quello che abbiamo fatto vedere quest'anno.
Ho già detto in giro che questa è l'ultima partita che mi concedo di vedere quest'anno. Se dovessimo vincere preferisco tenermi fuori da emozioni troppo forti. L'ho già fatto per i rigori della finale mondiale del 2006 e, guarda caso, c'erano di mezzo ancora loro, i mangialumache senza bidet. Hai visto mai?....
Calep
By staff