07/05/2025 | 04.44
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Una trasferta da ricordare

Ci sono trasferte che restano nel cuore per la bellezza dello stadio, l’importanza della partita o il calore del tifo. 

E poi ci sono quelle che diventano memorabili per ragioni del tutto impreviste, magari luttuose com'e' stato per tutti noi atalantini questo weekend. Decisamente particolare quella di Alessandro, giovane 25enne atalantino, che ha deciso di rendere speciale un semplice Monza–Atalanta di campionato e che ricordera' ancor piu' a lungo questo turno di campionato e questa sua trasferta.

Nonostante sembri uno di quei racconti, tra la prosa e la narrativa, con i quali ogni tanto riempiamo il nostro sito, quanto descritto e' tutto assolutamente accaduto domenica scorsa.

Bergamo e Monza distano poco più di cinquanta chilometri, una distanza irrisoria per gli standard di chi ama seguire la propria squadra in giro per l’Italia e per l’Europa. Una trasferta comoda, certo, ma non certo di quelle da raccontare ai nipoti. A meno che non si decida di renderla unica, anche solo per sé stessi.

È domenica mattina, l’aria è ancora fresca. Alessandro inforca la sua mountain bike a Redona, una zona di Bergamo, e inizia a pedalare verso la Brianza. Due ore circa di viaggio, senza intoppi, senza grandi pretese. Ad attenderlo fuori dallo stadio brianzolo c'è il solito gruppo di amici, arrivati – più saggiamente – in moto. Ma lui è felice. Ha mantenuto una promessa, anche se con qualche modifica in corsa.

“L’anno scorso dissi che se avessimo vinto l’Europa League avrei corso una maratona per omaggiare i nostri ragazzi… Dopo due allenamenti disastrosi ho capito che non era il caso. Così ho optato per qualcosa di più alla mia portata: una pedalata fino a Monza.”

Fisico da “grissino”, come si definisce lui, poco allenamento alle spalle e nessuna particolare attenzione alla dieta. Eppure il corpo ha risposto, la strada è scivolata via sotto le ruote, e l’arrivo davanti allo stadio ha il sapore dell’impresa personale.
La partita? Poco importa, in fondo. Il vero spettacolo era già andato in scena lungo le strade secondarie tra Bergamo e Monza. Ma è al termine dei novanta minuti che il racconto prende una piega tragicomica degna di un film.

“All’uscita, provo ad aprire il lucchetto. Dopo vari tentativi, la chiave – mezza arrugginita – si spezza. La bici resta lì, io salgo in moto con gli amici per tornare a casa.”

Una doccia, una cena veloce, il recupero della chiave di scorta. Alessandro si fa riaccompagnare in auto a Monza, con la speranza di ritrovare la sua due ruote ancora legata al palo. Ma ad attenderlo, c’è solo il lucchetto tranciato. Della bici, nessuna traccia.
Chiama i vigili, contatta la società Monza per sapere se qualcuno ha rimosso il mezzo. Tutto inutile. La bici è sparita. Ma lui no, non si dispera.

“È stata comunque una domenica da ricordare. Il tutto è stato talmente assurdo che non sono riuscito neanche a prendermela troppo. Sono tornato a casa senza bici, ma appagato per il risultato e con la testa a Bergamo e a quello che era accaduto nella notte.”

Perché in fondo, a volte, è proprio ciò che va storto a rendere un’esperienza indimenticabile. E tra qualche anno, quando si parlerà di Monza–Atalanta, Alessandro avrà ben altro da raccontare oltre al risultato della partita.

Gandalf



By staff
6 commenti
dagliStates
07 Maggio 2025 | 11.45

In effetti, quando per vent'anni ho fatto il pendolare Bergamo Milano, quelle due volte che, tornando a Bergamo, non ho trovato più la bici, io di sorrisi non ne ho fatti... Bel racconto, brao.

Kaiser
07 Maggio 2025 | 11.34

Non so se in foto sei tu ( forse AI) , fisico da grissino non sembra  scherzo.

Sembra una storia irreale ma che lascia un significato profondo:

Hai fatto un viaggio in solitaria raggiungendo il tuo obiettivo, ma alla fine sei ritornato con i tuoi amici , lasciando il mezzo.Cosi pure la chiave rotta arrugginita,tutte cose che si incastrano, quasi come un segno di un nuovo percorso della tua  vita. 

Ps prossima volta sei ti capita, corri vai dal cinese piu vicino e compra una trancia 

BRETAGNA_NEROBLU
07 Maggio 2025 | 11.09

Solidarietà da un biker neroblu. Spero la ritroverai! Brao Alessandro per l'impresa comunque 

Ago76
07 Maggio 2025 | 08.12

Fatte le debite proporzioni è stato come quando, lo scorso anno, uscendo dallo stadio dopo Atalanta-Milan, ho trovato la mia auto vandalizzata con un finestrino sfondato. Ma quel gol di Muriel al 95' a due passi da me e mio figlio mi ha fatto comunque arrivare a casa con il sorriso stampato sulla faccia e ricordare positivamente quella giornata

Claudiopaul70
07 Maggio 2025 | 08.08

Eh daje

madonna
07 Maggio 2025 | 04.57

Non so perché ma questo racconto mi lascia un qualcosa di non so che in bocca......

Mah ....io sarei stato triste lo stesso