20/05/2017 | 04.44
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Un'altra birretta con Patrizio

Patrizio Romano è il piu' viscerale dei conduttori televisivi tifosi dell'Atalanta. Conduce diverse trasmissioni sportive su SeilaTV al canale 216 del digitale terrestre dopo un lungo excursus tra emittenti televisive e radiofoniche locali e non.

E' l'unico conduttore televisivo al mondo che, se lo cercate in rete col nome e cognome che si ritrova, ha il privilegio di farsi annunciare dalle statue della Roma imperiale.

E' un affezionato lettore di Atalantini.com che gli ha dedicato questa intervista, autore Rodrigo Diaz.
Oggi la prima parte, domani la seconda

(seconda parte. Prima parte pubblicata ieri)

 

 

Quando si accende la telecamera e la tua trasmissione va in onda, cosa vuoi comunicare ai telespettatori. Insomma, cosa vorresti che uscisse dall’altra parte dello schermo.

“Entusiasmo. Vitalità. Senza sfociare nell’eccesso e nel teatrino, ma è questo il messaggio che voglio far passare. Io sono una persona così e vorrei trasmettere questa positività. A volte, vuol dire anche esasperare le cose quando van male, ma voglio dare sempre entusiasmo nell’affrontarle.”

Parlare di Atalanta alla radio e alla televisione. Quali sono le differenze?

“Sostanziali. Nella televisione la mimica ti aiuta molto, mentre la radio può trasmettere le emozioni solo attraverso la parola.

La televisione ti permette di esprimerti a tutto tondo, ma la bellezza della radio è quella di poter trasmetter qualcosa senza la necessità di dover tener conto della fisicità.”

Quale preferisci?

“La televisione. Sicuramente.

La televisione ti permette anche di rimediare agli errori, che ci possono stare in tre ore di diretta. E questo ti permette di essere più “vicino” al telespettatore. I perfettini non piacciono a nessuno.

Mentre un errore in radio non lo recuperi più. Pesa come un macigno.

La televisione, inoltre, ti permette di mettere maggiormente in luce l’autorevolezza che ti costruisci nella carriera e ti dà anche la possibilità di esprimere la competenza che ti sei fatto tenendoti costantemente informato.”

Dove ci porterà quest’Atalanta, intesa non solo come undici giocatori in campo, ma anche come società e come tutto il mondo che gira intorno alla realtà neroazzurra?

40e00797-4983-49f1-966f-dd8bc256c554df“Cominciamo a dire che il prossimo sarà il settimo anno consecutivo di serie A. Quindi abbiamo già puntellato una situazione che ci vedeva scendere e risalire con una frequenza maggiore. E questo è già un grande risultato. Con tutte le critiche che si possono fare alla proprietà, l’obbiettivo più importante e dichiarato è stato raggiunto, cioè dare una continuità alla permanenza nella massima serie.

Adesso, con lo stadio di proprietà, si potrà cominciare veramente a pensare di spostare l’asticella verso l’alto, indipendentemente da quest’annata straordinaria.

Sarebbe bello poter dare inizio ad un ciclo, come quello che fu per l’Udinese all’inizio degli anni 2000.

Sono molto curioso di vedere se riusciamo ad aprire un ciclo. E possiamo aprirlo con questo allenatore, che è disegnato apposta per la nostra realtà. Un allenatore che si può permettere di mandare a fare in …. il maggior quotidiano della provincia, può essere collocato solo in una realtà come questa. Immaginatelo a Milano o a Roma, difficilmente potrebbe realizzare il suo lavoro di crescita e valorizzazione in quelle piazze, con un modo di agire come il suo, mentre qui ha ottenuto risultati impensabili ed ancora difficili da credere. Oggi potrebbe fare anche il sindaco. Potrebbe anche dire a Gori di farsi da parte, perché ha un credito importantissimo. Ovvio che sta rischiando, perché deve essere bravo anche a gestire i tempi grami, quando arriveranno.”

Niente da fare. Patrizio ti legge negli occhi e ti anticipa. Alla prossima domanda ha già parzialmente risposto, ma gliela faccio lo stesso, modificandola un po’.

Tornando all’Atalanta. Se quest’anno è stato strabiliante, l’anno prossimo se arrivassimo solo una posizione dietro a quella di questo campionato, sembrerebbe un fallimento. Secondo te, il popolo bergamasco sarebbe capace di digerire un ritorno alla nostra realtà di provinciale?

“Il pubblico atalantino ha il palato fine. Però è anche un pubblico che capisce di calcio, molto più che altre piazze.

Sono convinto che se, nella prossima stagione, l’Atalanta facesse un cammino europeo con una certa soddisfazione, il popolo atalantino sarà sicuramente capace di accettare, e di comprendere, un campionato magari anonimo. Checché se ne dica, a Bergamo siamo capaci di capire. Se ricordi, quando facemmo la grande cavalcata in Europa, finimmo il campionato di B senza benzina e fummo promossi per miracolo e non solo. Ma questo fu ampiamente accettato dai tifosi, perché furono capaci di comprendere la situazione.”

Ma torniamo a Patrizio. Un uomo che siamo abituati a vedere dentro una cornice la domenica o a sentire attraverso gli altoparlanti di una radio, ma che non è solo quello. E’ soprattutto un ragazzo, con qualche capello bianco debitamente nascosto nella sua chioma d’altri tempi, che ha guadagnato centimetro dopo centimetro la credibilità di cui gode e che, soprattutto, ha realizzato il sogno che aveva da bambino. Non con la fortuna, ma con la volontà.

Solitamente si dice che chi è sempre allegro e positivo alla tv, poi è un malinconico nella vita privata. Un po’ come i giullari di corte nel medioevo. E’ così anche per Patrizio Romano?

“No. Per me non vale questa teoria. Io sono così come mi vedete in televisione.”

E questo lo posso confermare. Il tono di voce, il modo di gesticolare, il modo di porsi è lo stesso. Sia che Patrizio sia in diretta, che sia al parco con le figlie, o che sia di fronte a me che lo interrogo, con davanti una buona birra e un tempo che nessuno ci limita o ci gestisce.

“Credo che positività porti positività. Sono convinto che entusiasmo e positività servano, soprattutto in momenti come questi. Non sono figli dell’incoscienza, ma se ti piangi addosso è finita. Sfiga porta sfiga. Ottimismo porta ottimismo.

E poi non costa nulla.”

Qualche parola da dedicare ai lettori di atalantini.com che ti seguono sempre e ti considerano un riferimento per la loro passione per la Dea.

“Innanzitutto, atalantini.com è una community di riferimento. Non solo per il grande lavoro che fate, oltretutto gratuitamente e da volontari appassionati, ma soprattutto perché lasciate ampio spazio a chi commenta, che poi è la parte genuina del tifo, quella senza filtri, che dice quello che pensa. Per noi addetti ai lavori è una manna, perché abbiamo la possibilità di tastare la reale reazione degli amanti della Dea.

La mattina, guardo il vostro sito e chiudo la serata guardando il vostro sito. Mi serve per vedere se mi sono perso qualche notizia e per capire la vera “temperatura” dei tifosi amanti dell’Atalanta.

Continuate a ospitare questa bellissima pluralità, anche se capisco che è difficile gestirla, con tutti i rischi che ne conseguono. Anzi, mi piace quando ogni tanto date qualche bacchettata, perché vi avvicina di più al tifoso. Continuate così e voi lettori continuate ad esprimere le vostre emozioni, perché, al netto di quelle che sono le manifestazioni oltremisura, siete l’Atalantinità sana.”

(anche se per due volte ha detto atalAntanità)

“Siete la base per costruire il mondo Atalanta che poi tutti noi, ognuno con il proprio ruolo, viviamo.”

La birra che avevamo davanti è finita da tempo. Patrizio avrebbe voluto offrirmene un’altra. Ma devo guidare.

Ci salutiamo come se fossimo due atalantini che hanno solamente parlato davanti ad un boccale.

E forse, è solamente proprio così.

 

Rodrigo Dìaz

 

(parte seconda - fine)

By staff
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