Valencia-Atalanta a porte chiuse ma … uno spettatore ci sarà
“A Valencia sarà una corrida”, l’aveva detto tempo fa Giampiero Gasperini, quando ancora non si immaginava che la sua Atalanta avrebbe fatto quattro gol agli spagnoli nella gara d’andata degli ottavi di Champions League. Al ritorno, appunto, il Mestalla non sarà una bolgia: i tifosi saranno assenti, complice indesiderato il Coronavirus e la sua emergenza che ha fatto chiudere l’impianto per precauzione.
Fuori tutti, tranne uno. Il tifoso per eccellenza: lui si chiama Vicente Navarro Aparicio, di anni ne avrebbe compiuti 92, se i suoi giorni non fossero finiti nel 2016. La particolarità di quest’uomo era una: amava il calcio e il Valencia, in maniera viscerale. Quasi una ragione di vita. La stessa che l’ha fatto abbonare per moltissimi anni. Anche dopo aver perso la vista, l’uomo non rinunciava agli incontri allo stadio: “Vado a sentire il Valencia”, amava spesso raccontare.
La partita gliela raccontava il figlio, al Mestalla con lui fin quando ha potuto, per non fargli perdere nemmeno un attimo di ciascun match. Ovviamente popolare fra i tifosi del club spagnolo, al momento della sua dipartita persino la società gli ha reso omaggio. Onori triplicati nell’anno del centenario valenciano: il club ha fatto costruire una statua dell’uomo che resterà fissa proprio sul posto dove era solito sedersi quando era in vita. Da eterno appassionato ad amuleto imprescindibile. Vicente Navarro Aparicio è la dimostrazione che certi amori non muoiono mai.
fonte calciotoday.com