08/01/2018 | 08.00
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Var addio, ecco il trucco per tornare agli “aiutini”

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Var addio, ecco il trucco per tornare agli “aiutini”. La Juventus (e non solo) ringrazia

Ritorno al passato. La Juventus vince col doppio aiutino a Cagliari: gol decisivo viziato da un evidente fallo a centrocampo, rigore clamoroso non dato che hanno visto tutti in Italia, tranne l’arbitro Calvarese. E la Var? Resta a guardare, zittita da protocolli e presunti tecnicismi per favorire le grandi

Ci eravamo illusi che l’introduzione della tecnologia in campo avesse portato finalmente un po’ più di giustizia nel calcio italiano. Per qualche giornata, probabilmente, è anche successo. Ma adesso è in atto una vistosa restaurazione della soggettività del giudizio arbitrale, che molto spesso si traduce nella cara, vecchia sudditanza psicologica nei confronti delle big. Ieri sera è sembrato di assistere ad una di quelle belle partite d’altri tempi, in cui i bianconeri si erano abituati a dominare per manifesta superiorità, e ricevere puntualmente qualche spintarella nei match più complicati. Ma non è solo la Juventus a beneficiare di questa controriforma: nel pomeriggio, la Roma in totale balia dell’Atalanta aveva ricevuto la grazia di un’espulsione al bergamasco De Roon completamente inventata, in grado di rimettere in piedi la partita (ma almeno non sufficiente a pareggiarla); una settimana fa il Napoli era passato sul campo del Crotone grazie anche al rigore solare non fischiato su un mani di Mertens.

 Godono le grandi, pagano sempre le piccole. Proprio come in passato. Dopo sei mesi di polemiche, picconate continue alla tecnologia (provenienti quasi tutte dalla stessa parte, per nulla disinteressata), sono riusciti a neutralizzare l’effetto democratico della Var. A furia di parlare di “partite troppo spezzettate” e “questo non è calcio”, hanno ottenuto quello che volevano: la moviola viene utilizzata sempre meno. E c’è più spazio di interpretazione (e di manovra).

Il trucchetto, lo stratagemma per tornare a fare i propri comodi, si chiama silent check: trincerarsi dietro al controllo già fatto dagli assistenti, per non rivedere l’episodio. E non essere costretti ad ammettere l’errore. È quello che è successo a Cagliari, ma pure a Crotone. Se Calvarese o Mariani avessero scelto di andare alla Var, di fronte allo schermo e alle immagini inequivocabili dei due falli avrebbero avuto le mani legate: per carità, in Serie A si è visto di tutto, pure negare l’evidenza, ma nelle maggior parte dei casi anche un arbitro un po’ condizionato avrebbe assegnato il rigore. Troppo alto il rischio di esporsi al linciaggio mediatico. Così, invece, è tutto più semplice.

fonte ilfattoquotidiano.it

By marcodalmen
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