23/01/2024 | 04.16
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Vedo nero

Considerazioni su due argomenti sensibili: le bandiere negli stadi che non lasciano vedere le partite e il razzismo negli stessi




Ho seguito con molto interesse in questi ultimi giorni le discussioni nei nostri commenti relativi a due dei problemi del nostro ambiente, uno locale e uno... mondiale

Mi ha colpito, in particolare, il frequente dialogo tra sordi come se "urlarsi" virtualmente addosso, senza rischiare niente di fisico tra l'altro, potesse essere la soluzione dei problemi.

Vi propongo due soluzioni che, ve lo dico subito, sono estreme ma cercano di essere costruttive e vi sfido ad argomentare le vostre idee senza trascendere nei toni se non offendere direttamente, perche' questa sembra ultimamente la vera sfida.

Premesso che non son nessuno e le pubblico solo per discuterne, pacatamente come spero.

 

Primo problema:
LE BANDIERE CHE IMPEDISCONO LA VISUALE SUI NOSTRI SPALTI (SPECIE IN CURVA)

Ho letto moltissimi commenti, ne ho capito le ragioni opposte e capito che ci sono pro e contro per sostenere l'una e poi l'altra. Forse e' un argomento che, pochi lustri fa, non sarebbe nemmeno esistito ma i tempi cambiano ed è giusto cercare di gestire il rispetto reciproco.

La mia proposta
Spostare tutti gli sbandieratori nei punti piu' alti degli spalti e fargli pagare meta' biglietto.
Di quanta gente stiamo parlando? 100? 200? ecco, ti presenti con una bandiera con superficie piu' ampia di un TOT prestabilito e usufruisci di uno sconto del 50% e poi invitato ad occupare gli spalti piu' alti.
Scendi durante la partita? ti si vede subito e ti si spiega che devi tornare in alto. Non lo vuoi fare? lasci gli spalti subito. Tu, la bandiera la puoi lasciare ad altri, sempre che tornino in cima.

I nostri giocatori dal campo di gioco le bandiere le vedono lo stesso anche se sono in cima e intanto dai a tutti la possibilita' di vedere la partita dagli spalti.




Secondo problema
IL RAZZISMO

Qui sta la vera mia proposta estrema e.... capiro' se non mi capirete.

Dopo i fatti di Udinese - Milan ho letto sui social paragoni tra la tifoseria friulana e quelle veronese e atalantina dimostrando che ormai, ci piaccia o meno, il clichè è quello. Tra l'altro tre nobilissime citta' che tanto hanno fatto e dato alla nazione intera.

Al tempo stesso mi lasciano perplesse alcune zone grigie dell'argomento razzismo:

Dove fissare il limite
- Se un'intero stadio fa il verso della scimmia l'insulto e' chiaro e la sanzione sacrosanta e irrimediabile. Ma se sono in 5 in tutta una curva a dare dello "zingaro"? Sto parlando genericamente, non mi riferisco al caso Vlahovic a Bergamo perche' non so quanti fossero a farlo nell'occasione
Da che punto facciamo partire la sanzione? compiliamo un vademecum con gli insulti, i toni e i gestacci permessi e quelli no? misuriamo i decibel delle urla e fissiamo un limite al di sopra del quale punire? cronometriamo per quanto tempo li sentiamo?
Perche', ad un certo punto, il limite e' da mettere, o no? e dove? e, fuori dal razzismo, sicuri sicuri che dare del FDP sia meno grave che dare dello zingaro a qualcuno?

La vittima degli insulti
Insieme a quanto sopra un' altra variabile è la sensibilita' del soggetto offeso.
Non voglio parlare di scenate, l'argomento e' grave, ma mi chiedo perche' spesso i coinvolti siano sempre gli stessi (per esempio Vlahovic in Italia e Vinicius del Real Madrid in Spagna) pur in un campionato che vede gente provenire da tutto il mondo.
Perche' ci son tanti tuffatori e simulatori nel calcio? perche' sanno di poter trarre vantaggio da un comportamento piuttosto facile da porre in essere.
La domanda che vi faccio e' questa: se Magnan del Milan non avesse minacciato di abbandonare la partita e avesse fatto finta di niente sarebbero stati meno gravi gli insulti provenienti dagli spalti? ovviamente no. Sarebbero piu' lievi le sanzioni in arrivo a Udine? forse non ci sarebbero nemmeno state.
Umanamente capisco il portiere del Milan cui va la solidarieta' di tutti ma capite il controsenso della cosa? la sanzione dipende dal polverone sollevato dalla circostanza che a sua volta si basa sulla sensibilita' di un singolo. Che puo' agire in buona come in mala fede, se ha il pelo di farlo. Proprio come nei rigori, se non fosse che l'argomento e' estremamente piu' serio perchè è comunque un affronto particolarmente bastardo, infimo e diretto  alla persona.

I moralizzatori
- Chi ci dobbiamo sorbire per darci lezioni in merito?

1) la nostra federazione che svende il nostro calcio agli arabi (che non san piu' come spenderli) per pochi milioni in piu' e in posti dove è vietato farsi il segno della croce dopo un gol o rispettare un minuto di silenzio (vedi quanto successo ieri per Gigi Riva) e

2) la stessa FIFA che durante l'era Blatter ne ha fatte di cotte e di crude (sentenze alla mano) e sotto Infantino denota un modus operandi che apparentemente non e' cambiato di una virgola (come dimostra l'assegnazione dei mondiali al Qatar e la costante omissione su come sia stata trattata la manodopera locale nella costruzione di quegli stadi). Non dico altro.

La mia proposta, anzi la mia provocazione
E' forte, estrema. La gente vuole il circo? e allora diamoglielo: ammettiamo OGNI tipo di insulto ai giocatori. Se sei un professionista da tot milioni all'anno il "pacchetto" potrebbe comprendere anche questo. O no? Vorrei sapere cosa sarebbero disposti a sentirsi dire tanti che mi stan leggendo anche solo per mezzo milione di euro all'anno, non facciamo gli ipocriti....
Fine della discriminazione razziale, fine della discriminazione sessuale, fine della discriminazione territoriale. Per due ore la settimana.

Lo so, scrivo per paradosso e Se ferisco la sensibilita' di qualcuno me ne scuso ma sono personalmente esasperato da una situazione che e' probabilmente irrisolvibile perche' l'ignoranza non la si batte a prescindere.

Con la nostra federazione che continua a spendere tante inutili parole ad ogni occasione senza sapere che pesci pigliare e il resto dello sport mondiale a giudicarci razzisti per poi voltare il capo (è il caso della Francia, della Spagna e di altri) quando c'e' da accogliere quella massa di disperati che emigrano da situazioni critiche e che ci vedono gestire il problema con una umanità che pochi possono vantare. Che e' quel che piu' conta. Altro che calcio......

 

Calep

 



 
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