VERONA - ATALANTA 3-1: PERSI NELLA NEBBIA
VERONA - ATALANTA 3-1
Difficile parlare di una partita dove e' mancato un po' tutto per noi: agonismo, grinta, convinzione, efficacia, cinismo, fortuna e altro ancora.
La Dea regala all'Hellas la sua prima vittoria in campionato alla 14ma giornata e non c'e' niente da dire perche' nella nebbia dello stadio scaligero i gialloblu hanno giocato con piu' grinta, convinzione e paura di perdere un altro treno che, da ultimi in classifica, avrebbe forse potuto essere l'ultimo per loro.
Noi in gol solo su rigore, partita decisamente negativa dei nostri. Poi magari batteremo il Chelsea martedi' in Champions ma i punti di domanda, a stasera, sono tanti
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Il Verona si schiera con un 3-5-2 particolare: vicino all’estro di Giovane c’è Mosquera, mentre in mezzo al campo comanda Al-Musrati, che imposta praticamente tutto lui. Noi dell’Atalanta partiamo con Krstovic punta centrale, affiancato da De Ketelaere e Lookman. A sinistra rientra Zappacosta dopo l’influenza. Però, lo ammetto da tifoso, la Dea non entra in campo al massimo: poco brillante, quasi distratta.
Anche se l’Hellas sta vivendo settimane complicate, resta una squadra che quando decide di mordere, morde. E al 28' lo dimostra con un’azione tutta di prima: lancio di Al-Musrati, tacco di Mosquera e Belghali che supera Hien e Djimsiti. Dopo 342 minuti senza subire gol, torniamo a raccogliere il pallone dalla porta.
Noi abbiamo più tecnica, e quando Lookman o De Ketelaere accendono la luce ti sale un brivido di speranza. Ma sono lampi isolati, non c’è un filo che li unisca. Il Verona invece gioca con un’anima unica e compatta, e quella spinta porta Giovane a calciare indisturbato dal limite mentre i nostri sembrano guardare altrove. È il raddoppio, in otto minuti, e l’intervallo arriva come una liberazione.
Palladino prova a cambiare: fuori Krstovic e Kossounou, dentro Scamacca e Kolasinac. Serve più intensità, più qualità, più tutto. Ma la scossa non arriva. E così, al 26’, l’Hellas ci punisce di nuovo: ripartenza veloce dopo una palla persa da Samardzic, Belghali orchestra l’azione, Giovane rifinisce e Bernede chiude. Tre a zero, e noi giù, mentre il Verona vola nella nebbia del Bentegodi gonfio d’orgoglio. De Ketelaere, uscendo, non la prende benissimo.
L’unica mano arriva da Bella-Kotchap: deviazione sul tiro di Scamacca che stava andando sulla traversa. Il Var richiama l’arbitro: rigore. Scamacca lo mette dentro, ma la partita non cambia. Scorre via senza scosse, e il Verona si prende meritatamente un 3-1 che per noi è difficile da digerire.
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Il tabellino della sfida.
Marcatori: 28' p.t. Belghali, 36' p.t. Giovane, 37' s.t. Scamacca (rigore)
VERONA (3-5-2): Montipò; Nunez, Nelsson, Bella Kotchap; Belghali (dal 47' s.t. Kastanos), Niasse (dal 43' s.t. Harroui), Al Musrati, Bernede, Frese (dal 47' s.t. Valentini); Giovane (dal 43' s.t. Oyegoke), Mosquera (dal 34' s.t. Sarr). Allenatore: Paolo Zanetti
ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi; Kossounou (dal 1' s.t. Kolasinac), Hien, Djimsiti; Bellanova, De Roon, Ederson (dal 17' s.t. Pasalic), Zappacosta (dal 17' s.t. Zalewski); De Ketelaere, Lookman; Krstovic (dal 1' s.t. Scamacca). Allenatore: Raffaele Palladino
Arbitro: Mariani
Ammoniti: 45' p.t. Nelsson, 5' s.t. Frese, 20' s.t. De Roon
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