Verso Atalanta - Sassuolo : la parola ai neroverdi
In vista di Atalanta-Sassuolo abbiamo chiesto ai colleghi di Canalesassuolo.it, portale di riferimento per la tifoseria emiliana, un parere sul momento della propria squadra e sulla preparazione al match contro la nostra lanciatissima Dea. Ecco la nostra intervista a Massimiliano Todeschi a poco più di un giorno dal match dell’Atleti Azzurri d’Italia.
Dopo l'Exploit dello scorso anno, vi aspettavate un campionato così difficile?
Pensare di riproporre un campionato di prima fascia per il secondo anno consecutivo era quasi una chimera. Il calciomercato estivo ha visto partire Vrsaljko e Sansone e si è fatto molto affidamento sullo zoccolo duro dei veterani, molti dei quali hanno subito diversi infortuni. Tutte queste difficoltà e i citati acciacchi fisici non erano preventivabili in partenza, certo è che si poteva fare senza dubbio qualcosa di più. Le numerose rimonte subìte nei minuti finali degli incontri (contro Sampdoria e Cagliari, tanto per fare solo due esempi) hanno evidenziato qualche problema a livello di tenuta della concentrazione.
Pensate che l'impegno europeo abbia influito sul campionato?
Il dover giocare più competizioni ha avuto il suo peso, ma molti problemi sono in realtà da ricercare a monte: i molti giovani inseriti in estate sono stati costretti a scendere immediatamente nell’arena europea, spesso da titolari (penso in particolare a Ragusa e Ricci, che hanno più volte dovuto rimpiazzare Berardi e Politano). Per chi deve ancora abituarsi alla Serie A il palcoscenico continentale può essere davvero difficile da calcare e la mancanza di esperienza, peraltro tratto comune alla maggior parte della rosa, si è evidenziata. Tuttavia è stata un’esperienza senza dubbio utile e va anche riconosciuto che il Sassuolo non ha fatto una cattiva figura, malgrado l’eliminazione. Il 3-0 sull’Athletic Bilbao è già nella storia, e per ora queste soddisfazioni sono più che sufficienti per una squadra che fino a qualche anno fa giocava in ben altri contesti.
Domani sarete ospiti di una delle squadre più blasonate a livello di giovanili. Siete però freschi di una bella vittoria al Viareggio, si raccolgono anche in Emilia i frutti del lavoro?
L’Atalanta, così come l’Empoli, il Chievo e il Torino sono degli esempi virtuosi a livello di cura del settore giovanile. La vittoria della Viareggio Cup è stata un’ottima notizia in una stagione avara di soddisfazioni per i nostri colori. Onore va al responsabile del settore Palmieri e a mister Mandelli, che hanno messo a frutto il lavoro di pianificazione degli ultimi anni, che vuole dare un progetto duraturo al mondo Sassuolo. Vero è che diversi dei giocatori dell’attuale Primavera provengono dal Parma, ma abbiamo anche qualche elemento davvero “fatto in casa” come Claud Adjapong, il primo sassolese a segnare in Serie A con la maglia neroverde.
Il campionato dell'Atalanta si può per certi versi paragonare alla stagione del Sassuolo dell'anno scorso, come vivrete questa difficile trasferta?
I parallelismi sono molti, anche se l’Atalanta sta facendo molto meglio del Sassuolo dello scorso anno: dopo 30 giornate i neroverdi un anno fa erano a quota 45 punti mentre l’Atalanta ha già raggiunto le 58 lunghezze ed è al quinto posto. Lo 0-5 contro il Genoa è la cartina di tornasole del grande momento di forma dei bergamaschi ma il Sassuolo deve ripartire dalle buone prestazioni contro Roma e Lazio, che pur non coronate da un risultato positivo hanno fatto registrare passi avanti. La rosa è quasi al completo e la speranza di raccogliere almeno un punto su un campo non facile e al cospetto di una squadra in forma c’è.
In caso di Europa la dirigenza ha già detto che probabilmente l'Atalanta giocherà al Mapei Stadium, a Reggio Emilia. Come vivete la cosa e quanto è difficile non avere uno stadio nella città che rappresenta la squadra?
La vicenda dello stadio è nata da un’opportunità imprenditoriale che il gruppo Mapei ha voluto sfruttare. Per una parte della tifoseria il giocare sempre “fuori casa” è un peso, ma d’altra parte Sassuolo e Reggio Emilia distano solo mezz’ora e per un la maggior parte degli appassionati percorrere pochi chilometri non rappresenta un problema. Gli allenamenti, le presentazioni dei giocatori e gli eventi societari si svolgono comunque a Sassuolo, allo Stadio Ricci o in Piazza Piccola: il radicamento con la città è indubbio. Ovviamente meglio sarebbe giocare a Sassuolo, ma per una serie di motivi, primi fra tutti i vincoli posti dalle Leghe in merito a capienza, vie di fuga, parcheggi, ecc. ciò non è stato possibile. L’eventuale presenza dell’Atalanta al Mapei Stadium non rappresenterebbe nessun problema per la tifoseria neroverde. Posso invece immaginare che i sostenitori della Dea sarebbero amareggiati dalla consapevolezza che lo stadio della loro città non rispetta i vincoli imposti, in questo caso, dalla Uefa. È un peccato che ciò avvenga per una piazza come Bergamo.
Pregi e difetti del Mapei stadium?
Personalmente lo considero uno dei migliori impianti d’Italia. La visibilità è buona da tutti i settori ed è facilmente raggiungibile, trovandosi a poca distanza dal casello autostradale. Se devo restringere il mio punto di vista a quello esclusivo del tifoso del Sassuolo, è oggettivamente uno stadio sproporzionato rispetto a quelli che sono i nostri numeri. Che il Sassuolo abbia un numero ridotto di tifosi non è un mistero, ma ancora una volta ci scontriamo con le capienze minime degli stadi per la Serie A (20.000 posti), che per le piccole piazze rappresentano un numero non raggiungibile in modo stabile nel corso della stagione. Se non altro l’omologazione dell’impianto ha consentito ai tifosi di non dover percorrere altri chilometri per vedere la propria squadra giocare in Europa League, e speriamo che questa opportunità possa essere sfruttata di nuovo nei prossimi anni.