Vivaio senza fine: Traore e Piccoli guidano la nuova meglio gioventù
Quante stelline crescono a Zingonia: occhio anche a Cambiaghi, Okoli e Colley
I giovani e il rischio di essere ripetitivi, poco originali: “Farà strada”. Oppure: “È il nuovo...” e via con mille e scomodi paragoni. Non ne ha mai fatti l’Atalanta, al top da una vita se si parla di ragazzi. Loro erano il mondo di Mino Favini, al quale giovedì è stata dedicata la nuova sede all’interno del centro di Zingonia e che rappresenterà la nuova casa del vivaio. Cambia il nome, non la politica: si coltiva il talento, senza pressione. Nelle famiglie non esiste. E molto passa dall’educazione: se manca, stai fuori. E occhio alla scuola: tra i banchi bisogna “viaggiare” come in campo. Insomma, dura trovare un posto migliore in cui diventare uomini. Per info, chiedere a Kulusevski: uno che ha appena salutato la cantera per regalare magie a Parma. Oppure a Okoli, Da Riva, Cambiaghi e Piccoli, ma soprattutto a Colley e al piccoletto imprendibile: le stelline più luminose della Dea del domani.
UN RECORD DA “GIGANTE”
Traore, che personalità. E a 17 anni ha rotto il ghiaccio da “pro” nel 7-1 all’Udinese (27 ottobre): dentro al 77’ per Ilicic, 6’ dopo ecco il primo gol in Serie A di un 2002. Non male quel sinistro dal limite… Con la Primavera ha cercato il bis 24 ore dopo, ancora al Gewiss Stadium, con la Fiorentina nella Supercoppa di categoria: avvio da “diesel”, ripresa di un altro pianeta. E dopo i 18 gol e 13 assist in 42 presenze nel 2018-19 (tra Under-17 e Primavera), è ripartito forte segnando quattro reti in 10 match, tre in campionato e una in Youth League nell’1-3 di Manchester: una rimonta completata dai colpi di Ghislandi e Piccoli. Ecco, Piccoli... ma solo di nome. Perché lui, di chili, ne ha parecchi. E non a caso “studia» Zapata e Mandzukic, i suoi modelli.