07/12/2020 | 15.20
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Voglia  un po’ di Amsterdam by Albo

Non si tratta della stesse voglia della canzone di Gianni Togni, ma anche in questo caso pensieri e parole si intrecciano per trasformare un sogno in qualcosa di tangibile.

Per la seconda volta consecutiva, l’Atalanta si ritrova a giocarsi la qualificazione agli ottavi di Champions all’ultima giornata. Contro l’Ajax un punto può bastare, ma scommetto che Gasperini inculcherà nella testa dei giocatori l’obbligo della vittoria, perché a volte basta fare bottino pieno per ritrovare se stessi.

Già perché l’andamento lento in campionato e le presunte crepe interne  raccontate con toni sensazionalistici dai media hanno suscitato nervosismo nel tecnico nerazzurro, che ora lo vuole convertire in pura energia da spremere contro gli olandesi.

BENEDETTO DILUVIO- Il diluvio universale sceso alla Dacia Arena creerà sicuramente qualche problema a livello di calendario, ma nel breve certamente può rappresentare una benedizione. Un giorno in più per tutti di riposo (anche se alla fine comunque i convocati si sono allenati), con il tempo questa volta alleato.

C’era curiosità nel vedere la Dea cavarsela senza i due suoi leader tecnici Gomez e Ilicic, perché una reazione convincente contro i friulani avrebbe sicuramente riacceso il motore nerazzurro. Ciò che però preme i tifosi a questo punto è assistere ad un replay del match di Kharkiv, dove lo scorso 11 dicembre la Dea ha concluso la sua prima parte della cavalcata europea con un glorioso 0-3.

Mai come in questo momento la vicinanza del popolo nerazzurro sarebbe di capitale importanza, perché nei momenti bui i tifosi hanno sempre risposto presente e supportato la squadra verso nuovi trionfi e record.

Tempi duri ci hanno costretto a rinunciare a tante sfide importanti, come questa di Amsterdam, dove la voglia di prendere e imbucarsi in qualche valigia è tanta, ma dove si spera che il solo pensiero unificato delle migliaia di tifosi atalantini possa infondere quello spirito guerriero visto ad Anfield, ma soprattutto in Ucraina, dove la Dea ha incominciato a far parlar di sé alle sue compagne universitarie (come direbbe Percassi), e di certo non ha intenzione di smettere proprio adesso.

Albo

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