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Paolo Casarin: "Oggi tifo Atalanta. E sul Var dico che deve fare questo per non destare sospetti"

 


Arbitro che ha segnato un’epoca, poi designatore, oggi Paolo Casarin è un attento osservatore del calcio, di cui parla da opinionista su Radio 1. A La Gazzetta dello Sport si è raccontato in una lunga intervista. Ecco alcuni estratti.


 SUA VITA – «Sono nato a Mestre, la mia famiglia abitava vicino alla Ferrovia, ma per evitare i bombardamenti ci trasferimmo da parenti in una casa di campagna lungo il tratto ferroviario Venezia-Trieste tra Portogruaro e Latisana. La notte andavamo a dormire nei fossi per paura delle bombe e l’inverno stavamo spesso nella stalla perché gli animali davano calore. In quegli anni è nato l’amore per il pallone: ci mancava tutto, ma una palla c’era sempre,vera o di stracci, per un momento di gioco e di aggregazione. Papà e mamma sono ancora sepolti lì, ma quella casa dove con i miei occhi vidi la Guerra, oggi non c’è più».


QUANTO RESTA DEL PASSATO – «Enormemente e lo dimostrano i particolari dei miei racconti a distanza di 80 anni. Il Veneto è stata terra di confine anche della Prima guerra mondiale che si è portata via i miei due nonni, mai conosciuti. Tra quella tramandata e quella vissuta posso dire che la parola guerra è stata una delle più ascoltate nella mia infanzia. Forse per questo avevo la sensazione che ne avrei incrociate altre nella vita, come poi è accaduto nelle tante missioni svolte per l’Eni. E per questo nella vita, e in campo, all’autoritarismo ho sempre preferito il dialogo».

PER CHI TIFAVA – «Da veneto, direi la Mestrina e il Venezia. Oggi guardo l’Atalanta, mi diverte molto. Gasperini l’ho arbitrato, era un gran rompiscatole, oggi è un magnifico allenatore»


LE REGOLE E IL VAR – «Il cambio di regole rischia di uccidere questo sport, basta studiare la storia per capire che dal 1950 non si è mai segnato più di 3 gol di media a partita in nessun torneo europeo. O che il tempo effettivo è sempre lo stesso, circa 60 minuti. Il calcio è attacco e difesa, non vanno immesse regole che privilegiano solo una fase del gioco. Il Var è utile, ma deve essere più veloce nelle decisioni per non destare dubbi. Ma io non mi occupo tanto del calcio milionario, che rappresenta il 3 per 100 del Sistema totale, sono più attento e preoccupato per il restante 97, quello della base. Bisogna riportare i giovani e gli arbitri a giocare. Se sei in campo, magari non cadi in altre tentazioni sbagliate».

LA BELLEZZA DEL CALCIO – «È che fa giocare tutti. Chi è in campo, chi arbitra, chi lo guarda, chi lo commenta. Partecipiamo tutti, con ruoli diversi. E non dobbiamo mai dimenticarci che siamo sempre protagonisti di un gioco».


fonte onefootball.it


By staff
20 commenti
Alexfolle
07 Febbraio 2025 | 23.24

Un signor arbitro e anche una persona perbene, sempre stimato e sempre apprezzato.  

Poi errori ne avrà commessi ma è normale per un arbitro.



Adamo
07 Febbraio 2025 | 13.09

Comunque titolo fuorviante, ha semplicemente guardo l'atalanta e non "tifo" due cose ben differenti, x oiacere non diventate anche voi come i peggiori giornalai

stevesteve

In risposta a: Adamo

07 Febbraio 2025 | 17.07

ellamadonna sta' calmo, chi sei, il primo uomo su questa terra? 

Fartur
07 Febbraio 2025 | 12.26

I laür bei ghe pias a tõc 😉

dagliStates
07 Febbraio 2025 | 12.05

Casarin e Agnolin erano ottimi. Ricordo un Atalanta Juventus 1 a 1 (gol nostro sul calcio d'angolo ) in cui si deve dare una maglia giallo fosforescente perché c'era nebbia e con la maglia nera si confondeva. Precursore.

dagliStates

In risposta a: dagliStates

07 Febbraio 2025 | 12.05

Si "fece dare".

ronny52

In risposta a: dagliStates

07 Febbraio 2025 | 12.45

Ricordo la partita ma ho dei dubbi sulla maglia cambiata. Magari era rossa ? Magari c'era la nebbia....fitta...

O magari ero daltonico

dagliStates

In risposta a: ronny52

07 Febbraio 2025 | 13.02
Mi sa che hai ragione tu, ricordavo male io.
Oiggaiv

In risposta a: ronny52

07 Febbraio 2025 | 13.17

Rossa, gol di Magrin su corner con Tardelli che dorme sul primo palo, pareggio di Briaschi con pallone che schizza sul ghiaccio e brucia l'intervento di Piotti passandogli sotto la mano e un gran bel giovanotto lì dietro a guardare.

😊

TREINEROBLU

In risposta a: Oiggaiv

07 Febbraio 2025 | 14.26

Esatto, rossa.

E sul corner di Magrin Codogno grida: "Miaaa" ingannando difensori e portiere.

Oiggaiv

In risposta a: TREINEROBLU

07 Febbraio 2025 | 14.37

Ero in nord e non l'ho sentito, poi nel secondo tempo è calato il sipario e fine della visione

TREINEROBLU

In risposta a: Oiggaiv

07 Febbraio 2025 | 15.53

Nemmeno io l'ho sentito, ma mi è stato raccontato proprio da Codogno.


druido
07 Febbraio 2025 | 11.36

Un signor arbitro.

Tony1907
07 Febbraio 2025 | 11.16

"Gasperini l'ho arbitrato, era un gran rompiscatole" chissà come mai non mi stupisce la cosa.

Scozia
07 Febbraio 2025 | 09.40

Avevo conosciuto il figlio di Carasin, Pierpaolo, tramite un'amica di università nei primissimi anni '90 a Milano. Lui era già allora atalantino sfegatato, ed evidentemente non per i risultati sportivi ma per la tifoseria, per quello che l'Atalanta ha sempre rappresentato (soprattutto in quei tempi) nell'immaginario collettivo a livello di orgoglio ed attaccamento dei propri sostenitori e per l'indomito spirito battagliero in campo.

Bidu

In risposta a: Scozia

07 Febbraio 2025 | 09.46

Dov'è finita quella tifoseria? Martedì si sentivano solo i bolognesi

Lorenz67

In risposta a: Bidu

07 Febbraio 2025 | 10.18

sinceramente alla TV si son sentiti molto di piu' i nostri e solo qualche volta i bolognesi.... quindi mi suona davvero strana la tua affermazione. Poi dove sia finita la tifoseria anni 80-90 mi pare una domanda retorica a cui puoi' darti da solo una risposta... siamo tutti padri/nonni oggi tifosi "normali" magari con passione profonda... i tempi sono cambiati cosi' come il calcio e tutto quello che ci sta' intorno.. in peggio o in meglio non sta a me dirlo... sicuramente i gruppi ultras di allora erano meno numerosi di adesso ma un pullmann (o due) si facevano su ogni trasferta per quanto pericolosa, scomoda e lontana anche in serie B. Allora era "impensabile" che tifosi normali potessero affrontare certe trasferte per i rischi che c'erano... oggi, salvo divieti, possono andare dappertutto quindi sotto quell'aspetto forse meglio adesso.

Pierre64

In risposta a: Lorenz67

07 Febbraio 2025 | 11.37

Aggiungendo al tuo comm

Pierre64

In risposta a: Pierre64

07 Febbraio 2025 | 11.39

Aggiungendo al tuo commento molti hanno dovuto loro malgrado la nord xchè a qualcuno non andava più bene avere un gruppo così storico in nord comunque a 60 anni passati la vita ultra non fa più x noi forza vecchio cuore nerazzurro BNA FOREVER 

patatinaliscia
07 Febbraio 2025 | 09.26

Semplice, ma vallo a spiegare ai vecchi parrucconi del calcio