Da "Arrogu tottu" a "Spachesötöt", un amato doppio ex sulla sfida di domani
Antonio Langella: "Ricordo il 31 ottobre 2007, decima giornata di campionato. Dopo cinque stagioni trascorse a Cagliari e il passaggio all’Atalanta nell’estate del 2007, sfido i rossoblù in un match finito 2-2. In quella gara, disputai 67′ minuti per poi essere sostituito con Simone Inzaghi, attuale tecnico dell’Inter. Fu una gara molto combattuta, io nel tunnel reincontrai tanti amici con cui avevo condiviso tante vittorie in sei anni bellissimi in cui abbiamo condiviso vittorie importanti come quella in Serie B e le tante salvezze in Serie A. Ho tanti ricordi a Cagliari, sono molto legato alla città”.
“Nicola è un grande allenatore, apprezzo la sua determinazione e il suo stile di gioco. È un tecnico che non molla mai. Il suo arrivo a Cagliari è stato qualcosa di ottimo per tutti. La vittoria contro il Parma ha infuso loro entusiasmo per andare a Bergamo con un altro spirito, consapevoli di potersela giocare senza paura. Domani non sarà facile per il Cagliari, l’Atalanta in questo momento gioca un calcio molto bello che l’ha portata a vincere in Europa. In più ha la capacità di fare degli acquisti sempre mirati come nel caso di Retegui, autore di una grande stagione fin qui con 20 gol. Non sarà facile, ma credo che domani il Cagliari possa giocarsela per il pareggio, anche perché nella sua storia proprio contro l'Atalanta ha sempre fatto bene rosicchiando spesso punti importanti. Il Cagliari deve essere consapevole della forza dell’avversario mantenendo la voglia di giocartela a viso aperto. Se vai a Bergamo per lasciar giocare l’Atalanta, chiudendoti dietro in attesa della ripartenza giusta, rischi di subire troppo. Serve fiducia nelle proprie potenzialità. L'Atalanta potrebbe patire un po' di stanchezza per la partita di Champions League ma penso terra' lo stesso il pallino del gioco magari attaccando anche con 7-8 giocatori di qualità- Il Cagliari deve essere cosi' abile da assorbire l'urto e ripartire cercando di procurare pericoli”.
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