05/01/2021 | 17.15
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La regola dell’ equilibrio (senza Gomez) - by Albo

Chi ben comincia è a metà dell’opera, come dice l’adagio popolare, e meglio di così l’Atalanta non poteva esordire nel 2021.

Una cinquina al Sassuolo che in pochi avranno trovato durante le feste date le restrizioni anticovid, ma che il maestro Gasp ha pescato facilmente contro i neroverdi.

Anno nuovo, solita Atalanta di inizio anno: da tre stagioni consecutive, infatti, la Dea vince la prima partita dell’anno solare con una cinquina (Frosinone-Atalanta 0 5 nel 2018, Atalanta-Parma 5-0 nel 2019 e ieri Atalanta-Sassuolo 5-1).

Una partenza col botto, ma oltre lo spettacolo i nerazzurri hanno dimostrato di poter vincer e convincere con una speciale regola amata e inseguita da tutti gli allenatori: quella dell’equilibrio. O meglio, del nuovo equilibrio senza Gomez.

PESSINA L’EQUILIBRISTA-  A volte per fare un passo avanti, devi perdere per un attimo l’equilibro, soprattutto se devi capire come sopperire all’assenza della tua elite argentina. Matteo Pessina sta facendo molto di più, dimostrando di poter giocare a suo agio in bilico tra centrocampo e attacco, e non ha bisogno di una rete sotto la sua astratta corda, perché con Gasperini e il resto della squadra capita una volta su mille di cadere.

Dopo vari tentativi, alla fine è arrivata la rete della conferma per lui, ma anche senza il suo nome sul tabellino tutti avrebbero notato la sua naturalezza nel destreggiarsi tra le linee. Uomo in più della mediana quando c’è da difendere, ma presenza altrettanto importante in fase offensiva. La posizione più centrale e meno defilata di Gomez permettono ai suoi compagni di reparto Ilicic e Zapata di spartirsi meglio i difensori avversari, e in mezzo prima o poi un buco dove inserirsi qualcuno lo trova sempre (vedi Freuler e appunto Pessina).

Più responsabilità creative allo sloveno, ma più compito tattici al ragazzo di Monza che fino adesso il suo ruolo di equalizzatore lo sta assumendo più che discretamente.

REGISTA SVIZZERO-  Sia chiaro, Remo Freuler è tra i pochi stacanovisti nerazzurri, e una fase di flessione fisiologica gli è concessa, ma forse più che qualche panchina di riposo, gli sarebbe servita maggiore responsabilità. Da quando Papu non gioca più e Gasperini ha chiaramente fatto capire che ci sono altri leader in campo, lo svizzero non ha tradito le attese. Nel mese di dicembre abbiamo assistito ad un crescendo nelle sue prestazioni, e l’apice l’ha raggiunto nella partita contro i neroverdi, dove guarda caso la fascia di capitano al braccio lo ha trasformato nell’autore intellettuale dei gol di Zapata e Muriel. Improvvisa fiducia nei propri mezzi o nuovo assetto che massimizza il suo lavoro? Una cosa non esclude l’altra, certo, ma forse di coincidenze con Gasp al comando non si può proprio parlare.

Quale sia il futuro di Gomez ancora nessuno lo sa, ma ora sappiamo che anche senza l’argentino questa Dea può continuare a camminare tranquillamente sul filo che la separa dai suoi obiettivi, con la consapevolezza di poter rimanere in equilibrio a lungo.

 

 

Albo
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